Nuovo Presidente subito: la misura è colma
Vanno avanti le votazioni e le consultazioni per il dopo Mattarella ma il nome giusto ancora non esce
Maria Elisabetta Alberti Casellati, Pierferdinando Casini, Sergio Mattarella Bis, Silvio Berlusconi o chi altro? Chiunque sarà il prossimo presidente della Repubblica, questa tornata di votazioni resterà impressa nella storia e nella memoria di molti come la più invisa a tanti italiani.
Anche se le statistiche e gli archivi storici dicono che ci sono stati del Presidenti la cui elezione fu assolutamente più travagliata, vuoi per la comunicazione amplificata dai social, vuoi che grazie a telefonini, tablet, canali della tv digitale specializzati abbiamo notizie continue, trattative e strategie messe in campo dai partiti in questa prima settimana di votazioni, hanno già ricolma la misura della pazienza dell’italiano medio.
Misura che si colma però grazie anche ad un’altra considerazione più complessiva. In molti si stanno meravigliando di come, votazione dopo votazione, in mezzo ad un gioco delle parti e un contrapporsi di schieramenti che ci può stare e che fa parte della normale dialettica politica, emerga una generale impreparazione e improvvisazione che mette veramente alla prova la pazienza dell’uomo della strada che ogni giorni, il primo pensiero che ha, è quello di dover andare a lavorare.
Tramite i device, lo stesso uomo della strada vede che la sequenza di votazioni e trattative cui stiamo assistendo da inizio settimana appare la naturale evoluzione di un confronto che è iniziato appunto con la prima votazione.
E questo è inconcepibile. Cosa hanno fatto i nostri rappresentanti politici fino ad oggi visto che adesso, alla conta dei vatti delle votazioni, sono così impreparati ad eleggere il nuovo presidente?
Eppure che saremmo arrivati in questi giorni alla fine della legislatura, era risaputo in quanto fissato dalla stessa Costituzione. Per legge il mandato di un Presidente della Repubblica dura sette anni e fare i conti con la presidenza Mattarella è roba da bambini delle elementari.
Sarebbe potuto essere comprensibile una situazione di stallo se l’agenda politica dei mesi immediatamente precedenti, fosse stata piena di eventi e impegni che però non ci sono stati. 7Siamo in piena Pandemia da due anni, le ultime elezioni politiche, e le relative campagne elettorali, svolte risalgono al 2019 e da 11 mesi c’è un Governo di unità nazionale che raccoglie in maggioranza praticamente tutti i partiti tranne Fratelli d’Italia.
A capo del governo c’è uno, Mario Draghi, che è un tecnico cui, per le sue riconosciute capacitò, la Politica ha praticamente ceduto tutti i suoi poteri e che, dal canto suo, fila dritto nei suoi provvedimenti senza neanche chiamare in causa i rappresentanti politici e partitici.
E i Partiti in tutto ciò, cosa hanno fatto? Ecco è questo probabilmente l’assunto che colma la misura dei più.
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