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Estate 2023, vacanze all'insegna dell'aumento dei prezzi

Stabilimenti Balneari, Ombrelloni e lettini in spiaggia

L'analisi del Codacons evidenzia il segno più che renderà le ferie degli italiani più salate

Con il mese di luglio che avanza, per molti si incomincia a sentire aria di vacanze. Ma chi non lo ha già fatto, al momento di prenotare la propria vacanza si troverà di fronte ad un salasso di prezzi che renderà le ferie 2023 decisamente più salate. È il Codacons a rivelarlo in una recente indagine condotta prendendo a campione i prezzi applicati dagli operatori del settore vacanziero. Rispetto allo scorso anno, mediamente andare in vacanza in Italia costa il 13,6% in più. Gli aumenti non sono uniformi e variano molto a seconda delle zone.

Le città d'arte e le località balneari sono quelle che fanno segnare i rincari più alti, forti della propria capacità attrattiva. In testa alla classifica del caro-alberghi si piazza Firenze, dove i prezzi di listino di hotel, B&B, e strutture ricettive in genere è salito del +53% rispetto allo scorso anno.

Al secondo posto Palermo (+35,9%), al terzo Milano (+27,7%). Seguono Olbia con +27,2%, Venezia (+25,5%), Roma (+20,9%) e la provincia di Ravenna (+20%).

Dalla stessa analisi Codacons emerge chiaro che l'altra nota dolente riguarda il comparto dei trasporti. Un biglietto aereo per un volo nazionale costa oggi il 43,9% in più rispetto allo scorso anno, +42,6% se si sceglie una destinazione europea, +36,8% una meta internazionale. Il trasporto ferroviario rincara del 3,8% mentre benzina e gasolio hanno ripreso la corsa al rialzo.

Sul fronte dei pacchetti vacanza, il rincaro medio è del +19,2%, ma si spende di più anche per mangiare in bar e ristoranti, con il comparto della ristorazione che ha applicato aumenti medi del +6,7%, e punte del +15,3% a Viterbo, +12,3% a Brindisi, +11,5% a Cosenza.

Per quanto riguarda i beni alimentari tipici del periodo estivo: i gelati rincarano infatti del 21,8%, gli aperitivi alcolici del +10%, la birra del +13,9%, mentre per una bevanda gassata si spende in media il 20,7% in più rispetto allo scorso anno, +16,7% i succhi di frutta. Una cena in casa a base di pesce costa mediamente l'8,2% in più, con punte del +15,6% se si ricorre al pesce surgelato. Segno più anche per l'insalata (10,9%) e i pomodori (18,2%), per cui anche a tavola, per i piatti leggeri tipici della stagione calda, si pagherà di più. 

1 anno fa
Autore
Luca Morazzano

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