Israele approva insediamento che divide la Cisgiordania
Netanyahu: "Stringere i tempi per la conquista di Gaza City"
Il governo di Israele ha approvato il progetto in Cisgiordania che prevede la costruzione di circa 3.400 unità abitative nell'aerea nota come E1 tra Gerusalemme Est e l'insediamento di Maale Adumim come ha reso noto l'organizzazione Peace Now.
Una decisione "storica", secondo il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich. Per l'esponente dell'estrema destra, si tratta di un "passo significativo che sostanzialmente cancella l'illusione dei due Stati" e ogni nuova unità abitativa, destinata ai coloni, rappresenta "un chiodo sulla bara di questa idea pericolosa". L'area, circa 12 chilometri quadrati, è considerata una delle più delicate e costruire qui significherebbe dividere di fatto la Cisgiordania, rendendo più difficile - se non impossibile - la nascita di uno stato palestinese su un territorio collegato.
Netanyahu ordina di stringere tempi dell'offensiva Idf a Gaza City
Intanto Benjamin Netanyahu accelera per l'offensiva dell'Idf a Gaza City. Il premier israealiano, come riporta il Times of Israel, ha annunciato di aver ordinato all'esercito di "accorciare i tempi per la conquista degli ultimi bastioni del terrore e per la sconfitta di Hamas". Il premier ha espresso inoltre "profonda gratitudine ai riservisti mobilitati, alle loro famiglie e a tutti i soldati dell'Idf", ha precisato il suo ufficio. Secondo fonti militari, i piani dell’esercito per la presa di Gaza City saranno presentati a Netanyahu già oggi, in vista della prossima offensiva.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha escluso la possibilità di costruire insediamenti nella Striscia di Gaza, prendendo le distanze dalle posizioni del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. "Non intendo costruire insediamenti a Gaza", ha dichiarato in un’intervista al podcast britannico Triggernometry, riportata da Haaretz.
Idf: "Hamas malconcia, slegheremo popolazione Gaza City da dipendenza"
"Hamas è un'organizzazione di guerriglia malconcia e ferita" ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Eddie Defrin, come riporta il Times of Israel, rimarcando l'impatto dell'ultima offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
Defrin ha aggiunto che l'Idf ha già richiamato decine di migliaia di riservisti per un'offensiva pianificata a Gaza City. "Intensificheremo gli attacchi contro Hamas a Gaza City, una roccaforte del terrore. Approfondiremo i colpi all'infrastruttura del terrore sopra e sotto terra, e slegheremo la popolazione dalla dipendenza da Hamas", ha spiegato. Il portavoce ha precisato che l'Idf "non sta aspettando" e ha già iniziato operazioni preliminari nelle città: "Le truppe dell'Idf stanno già prendendo il controllo delle periferie di Gaza City", ha concluso.
Hamas: "Piano di conquista di Gaza dimostra disprezzo Israele per sforzi mediazione'"
Il piano di conquista di Gaza, afferma Hamas in un comunicato, testimonia il "palese disprezzo" di Israele per gli sforzi di mediazione per arrivare a un cessate il fuoco. "L'annuncio odierno da parte dell'esercito di occupazione terrorista dell'inizio di un'operazione" contro la città di Gaza "testimonia un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori”, scrive Hamas. Israele "insiste nel proseguire la sua guerra barbarica“ e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ”dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo".
"I piani dell’esercito di occupazione per conquistare Gaza e lo sfollamento di oltre un milione di persone rappresentano un nuovo capitolo nella guerra di sterminio" aggiungono, lanciando un appello per uno sciopero globale previsto per oggi, giovedì 21 agosto, invitando a mobilitarsi in solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza. In un comunicato diffuso su Telegram, Hamas ha inoltre messo in guardia contro "il silenzio internazionale riguardo ai crimini dell’occupazione" e ha esortato "il mondo a intraprendere un’azione urgente per fermare i massacri e la fame, e porre fine all’aggressione e all’assedio" israeliano.
Tajani: "Piano Israele in Cisgiordania è inaccettabile e contrario a diritto internazionale"
"La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati, obiettivo per il quale il Governo italiano sta continuando a lavorare con convinzione e il massimo impegno". Lo ha affermato in un post su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, esortando il governo israeliano a collaborare con l'Autorità Nazionale Palestinese per rafforzare insieme la stabilità di tutta la regione".
Lammy condanna piano per Cisgiordania: "Israele faccia marcia indietro"
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha condannato la decisione di Israele di approvare un nuovo piano nell’area E1, che dividerebbe di fatto in due la Cisgiordania. Per Lammy. "se attuato, questo piano rappresenterebbe una flagrante violazione del diritto internazionale e comprometterebbe gravemente la soluzione dei due Stati". Il capo della diplomazia ha inoltre esortato il governo israeliano a "fare marcia indietro su questa decisione". La dichiarazione di Lammy costituisce la quarta condanna importante del progetto, dopo quelle di Francia, Germania e della diplomatica di vertice dell’Ue Kaja Kallas.
Wadephul: "Piano Israele in Cisgiordania renderebbe impossibile soluzione due Stati"
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha criticato duramente l'approvazione del piano da parte di Israele. "Tali piani, se attuati, sarebbero contrari al diritto internazionale e renderebbero impossibile una soluzione a due Stati" ha detto, intervenendo da Giacarta. Wadephul ha sottolineato che la Germania sostiene la prospettiva di due Stati e ha ribadito: "Ecco perché sconsigliamo fortemente di continuare su questa strada".
Secondo un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, il piano israeliano "di fatto separerebbe la parte settentrionale della Cisgiordania da quella meridionale" e limiterebbe "in modo considerevole la libertà dei palestinesi sia in Cisgiordania che a Gerusalemme Est".
Axios: "Israele accetterà accordo solo con rilascio tutti ostaggi e capitolazione Hamas"
Israele accetterà un accordo di cessate il fuoco a Gaza solo se comprenderà il rilascio di tutti gli ostaggi e la sconfitta di Hamas, secondo quanto emerso dall’incontro tenutosi oggi a Parigi tra il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer e alti funzionari del Qatar. Lo riporta il corrispondente di Axios Barak Ravid. La riunione arriva due giorni dopo che Hamas ha dato una risposta positiva alla nuova proposta di Egitto e Qatar, che prevede il rilascio di 10 ostaggi vivi e 18 corpi in cambio di una tregua di 60 giorni e della liberazione di prigionieri palestinesi.
Fonti israeliane confermano che la risposta di Hamas è già stata trasmessa a Israele dai mediatori, ma il governo israeliano non ha ancora fornito un riscontro ufficiale. Pubblicamente, Israele ha ribadito di essere interessato a un accordo complessivo che garantisca la liberazione di tutti gli ostaggi ancora detenuti a Gaza.
Un alto funzionario israeliano ha sottolineato che i negoziati sono condotti sotto "massima riservatezza". "Sono giorni di decisioni sensibili e cruciali", ha dichiarato, mentre mediatori regionali e internazionali cercano di evitare un’ulteriore escalation e di raggiungere un’intesa che possa fermare, almeno temporaneamente, i combattimenti.
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