PNRR, rischio penali se non si raggiungono gli obiettivi fissati
Dopo tanto progettare, è tempo di passare ai fatti. Allarme di Impatta ed Ecoter: «Rischio penali per bandi Pnrr. Servono velocità e competenza»
Uno studio di Openopolis ha messo in luce le criticità che potrebbero evidenziarsi ora che si è passati all'attuazione dei bandi del Piano Nazionale di Resilienza e Ripartenza. Nello specifico, in caso di mancata o non corretta realizzazione dei progetti finanziati, si corre il serio rischio di incorrere in penali.
«Le prospettive occupazionali che il Pnrr disegnerà sino al 2026 sono molto positive per giovani e donne. L’analisi effettuata da Openpolis evidenzia, in particolare, che la missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) e la 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica) avranno un impatto positivo: per le donne si calcola un incremento di 2,2 punti percentuali, per i giovani 2 (ma si sfioreranno i cinque punti nel Mezzogiorno). Questi dati non sono però esenti da criticità: i soggetti pubblici stanno rispondendo al Pnrr mettendo in campo una forza ed una competenza che, purtroppo, non bastano. Rispondere ad un bando che prospetta delle penali laddove non si raggiungano gli obbiettivi fissati, mette a rischio proprio le misure più ambiziose per l’occupazione di donne e giovani. Serve competenza e supporto allo sviluppo per non perdere ulteriore tempo».
E’ quanto dichiara Stefano Di Palma (direttore di Ecoter), commentando i dati Openpolis.
Aggiunge Davide D'Arcangelo, vice presidente IMPATTA: «Serve maggiore attenzione dei decisori pubblici ed una forte accelerazione del Pnrr, senza dimenticare però che senza la collaborazione tra pubblico e privato molti degli obiettivi del piano nazionale di ripresa e resilienza rischiano di non essere raggiunti. Servono, infatti, figure esperte in grado di supportare gli enti in questa fase cruciale: il public innovation manager diventa, perciò, imprescindibile nell’aiutare a cogliere le opportunità del Pnrr».
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