Ponte Messina: da Cgil al Wwf, tutti uniti per dire no all'opera
Si allarga il fronte dei contrari alla realizzazione dell'infrastruttura caldeggiata da Salvini
Cgil, Wwf, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Legambiente, Greenpeace, Libera, Anpi, Arci, assieme al comitato No Ponte Capo Peloro, Invece del Ponte, l'Udu, Titengostretto, Italia Nostra Messina, Rete degli Studenti Medi e Sbilanciamoci si sono riuniti oggi, su iniziativa della Cgil, per dire no al ponte sullo stretto di Messina. Dall'Hotel Nazionale, a piazza Montecitorio, il grido che è arrivato anche dai cittadini è quello di investire i soldi che sono stati stanziati per la costruzione del ponte per migliorare i trasporti pubblici della Calabria e della Sicilia, e di tutto il Sud Italia, ma anche salvaguardare l'ambiente circostante e i cittadini di Villa San Giovanni e Messina.
"Ieri il ministro Salvini nel commentare il parere positivo della commissione Via ha detto che il ponte è progettato così bene dal punto di vista della tenuta sismica che sarebbe l'unica infrastruttura che, in caso di sisma, rimarrebbe in piedi. Ecco, questa è la frase che spiega perché non dovrebbe essere fatto, perché fare un ponte e poi vai a prendere le macerie intorno è il segnale di irresponsabilità di questo governo, che pensa agli affari", dice Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde intervenendo in conferenza stampa. "Il governo, con il Ponte sullo Stretto di Messina, ha azzerato le risorse sul fondo nazionale del trasporto rapido di massa e sul fondo di sviluppo e coesione. Chiedono sacrifici agli italiani, ma intanto portano avanti un progetto altamente discutibile", spiega il deputato di Avs.
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