Superbonus: anche Meritocrazia Italia chiede chiarezza
Mauriello: "Si discute della possibilità di riuscita e capienza grazie a una nuova manovra, ma nel frattempo arriva un’altra proroga per ristrutturazioni"
In una nota a firma del presidente nazionale Walter Mauriello, anche Meritocrazia Italia si allinea agli altri, tanti soggetti di settore (edile e efinanziario) che chiedono chiarezza normativa in tema di crediti e bonus edilizi.
Nella nota, nello specifico Mauriello scrive: "Ancora sul Superbonus. Si discute della possibilità di riuscita e capienza grazie a una nuova manovra, ma nel frattempo arriva un’altra proroga per interventi di ristrutturazione agevolati per immobili unifamiliari o indipendenti, per i quali i lavori siano stati svolti per almeno un 60%, da settembre fino al 31 dicembre 2023. Poste Italiane sembra voler riaprire un canale per la cessione dei Crediti fiscali, ma solo per le prime cessioni. Il ridimensionamento del Superbonus vedrà un adeguamento della detrazione al 70% a partire da gennaio 2024, e probabilmente molti cantieri in ritardo non riusciranno a completare i lavori entro il 31 dicembre, con il rischio per i proprietari di dover corrispondere la differenza rispetto al superbonus pieno di tasca propria e, quindi, di non riuscire a pagare affatto".
"D’altra parte quella dei conti pubblici resta una situazione allarmante e rischiosa, per vero senza precedenti, in cui la previsione originaria di spesa, quantificata in 36,6 miliardi per il superbonus e in 5,9 per il bonus facciate, è stata rivista con la Nadef dello scorso anno rispettivamente a 61,2 e 19 miliardi, con un incremento complessivo di quasi 38 miliardi (mentre le stime per gli altri bonus edilizi erano rimaste invariate). La valutazione dell’impatto del 110% è poi ulteriormente cresciuta a 67 miliardi la scorsa primavera e ora si dirige verso quota 80-85 miliardi", si legge ancora nel testo diffuso dal gruppo.
Si tratta di "soldi che dopo le decisioni di Eurostat sulla contabilizzazione di questa voce si scaricheranno in larga parte sul disavanzo del 2023, gonfiandolo ben oltre le intenzioni iniziali. In questo quadro, occorre prendere consapevolezza che le criticità esistono e non sono di poco conto, rischi evidenti sia per i singoli cittadini sia per l’economia pubblica. In questa direzione Meritocrazia Italia chiede, oggi più di ieri, maggiore chiarezza normativa e correttivi utili a porre punti fermi che non diano luogo a nuove ambiguità".
"Non si negano potenziali enormi utilità, ma si deve evitare che si traduca tutto in un enorme fallimento. Sia assicurata celerità nei controlli e nella conversione dei crediti al fine di non bloccare la macchina di riqualificazione degli immobili e dell’efficientamento energetico legato al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus; e si intensifichino i controlli sulla legittimità delle operazioni degli istituti di credito nell’erogazioni dei crediti stessi", concludono da Mi.
Nella nota, nello specifico Mauriello scrive: "Ancora sul Superbonus. Si discute della possibilità di riuscita e capienza grazie a una nuova manovra, ma nel frattempo arriva un’altra proroga per interventi di ristrutturazione agevolati per immobili unifamiliari o indipendenti, per i quali i lavori siano stati svolti per almeno un 60%, da settembre fino al 31 dicembre 2023. Poste Italiane sembra voler riaprire un canale per la cessione dei Crediti fiscali, ma solo per le prime cessioni. Il ridimensionamento del Superbonus vedrà un adeguamento della detrazione al 70% a partire da gennaio 2024, e probabilmente molti cantieri in ritardo non riusciranno a completare i lavori entro il 31 dicembre, con il rischio per i proprietari di dover corrispondere la differenza rispetto al superbonus pieno di tasca propria e, quindi, di non riuscire a pagare affatto".
"D’altra parte quella dei conti pubblici resta una situazione allarmante e rischiosa, per vero senza precedenti, in cui la previsione originaria di spesa, quantificata in 36,6 miliardi per il superbonus e in 5,9 per il bonus facciate, è stata rivista con la Nadef dello scorso anno rispettivamente a 61,2 e 19 miliardi, con un incremento complessivo di quasi 38 miliardi (mentre le stime per gli altri bonus edilizi erano rimaste invariate). La valutazione dell’impatto del 110% è poi ulteriormente cresciuta a 67 miliardi la scorsa primavera e ora si dirige verso quota 80-85 miliardi", si legge ancora nel testo diffuso dal gruppo.
Si tratta di "soldi che dopo le decisioni di Eurostat sulla contabilizzazione di questa voce si scaricheranno in larga parte sul disavanzo del 2023, gonfiandolo ben oltre le intenzioni iniziali. In questo quadro, occorre prendere consapevolezza che le criticità esistono e non sono di poco conto, rischi evidenti sia per i singoli cittadini sia per l’economia pubblica. In questa direzione Meritocrazia Italia chiede, oggi più di ieri, maggiore chiarezza normativa e correttivi utili a porre punti fermi che non diano luogo a nuove ambiguità".
"Non si negano potenziali enormi utilità, ma si deve evitare che si traduca tutto in un enorme fallimento. Sia assicurata celerità nei controlli e nella conversione dei crediti al fine di non bloccare la macchina di riqualificazione degli immobili e dell’efficientamento energetico legato al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus; e si intensifichino i controlli sulla legittimità delle operazioni degli istituti di credito nell’erogazioni dei crediti stessi", concludono da Mi.
1 anno fa
Se vuoi commentare questo articolo effettua il login.
Risposta
Commenti