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Università di Siena virtuosa; l’utile investito in edilizia

Università di Siena

Ammonta a quasi 15 milioni di euro l’utile del bilancio dell’Ateneo che investe in edilizia

Si chiude con un risultato positivo di quasi 15 milioni di euro il bilancio di esercizio 2021 dell’Università di Siena. Il documento è stato approvato oggi (29 aprile) dal Consiglio di Amministrazione ed è stato presentato alla stampa dal rettore Francesco Frati, dal direttore generale Emanuele Fidora e dal delegato per il bilancio professor Pasquale Ruggiero.

«Si tratta di un risultato molto consistente, il più alto dal 2016, - ha detto il rettore Frati - che, al netto di somme accantonate per la copertura di impegni assunti nelle annualità precedenti e che genereranno i propri effetti finanziari nella prossima annualità, mette a disposizione degli organi di governo dell’Ateneo risorse importanti per i futuri investimenti e per iniziative specifiche contingenti con il presente momento storico».

Una parte dell’utile sarà destinata al patrimonio edilizio. Per 800mila€ si provvederà al completamento della ristrutturazione dell’immobile sito in via Fieravecchia, negli spazi, di proprietà della Fondazione Conservatori Riuniti, che attualmente ospitano la Biblioteca di area umanistica, sempre molto frequentata da studentesse e studenti.

Sempre sul versante edilizio, un parte degli utili è destinata alla copertura del cofinanziamento necessario alla partecipazione all’apposito bando ministeriale. Secondo la bozza di programma, comunque suscettibile di ulteriori perfezionamenti, l’Ateneo potrà programmare lavori per complessivi 15mln €, in parte cofinanziati dallo stesso ministero. Si tratta di un programma ambizioso di interventi necessari per ristrutturare e ammodernare gran parte dell’ingente patrimonio immobiliare.

Tra gli obiettivi primari dei suddetti lavori ci sono l’adeguamento agli standard di sicurezza e l’aumento degli spazi destinati alla didattica e alle sale di studio per studentesse e studenti.

Altra parte dell’utile sarà destinata alla copertura della voce “riserva libera” per garantire flessibilità nella predisposizione dei futuri budget e della voce “budget per investimenti 2023”.

«Se è vero, infatti, che la vera pianificazione programmatoria dovrebbe essere esercitata con la predisposizione del budget - prosegue il rettore Frati - spesso l’applicazione del principio di prudenza nell’iscrizione dei proventi in sede di previsione restringe la flessibilità nella programmazione degli investimenti e delle iniziative a favore della didattica, della ricerca e di tutto ciò che rientra nella missione degli atenei, costringendo il budget a limitarsi alle voci di spesa obbligatorie e incomprimibili. A tale circostanza, l’Ateneo può rispondere in sede di destinazione degli utili di bilancio, che spesso, come avvenuto nel nostro Ateneo negli ultimi anni, sono piuttosto consistenti, utili che vengono quindi destinati alla copertura di iniziative aggiuntive o straordinarie».

Venendo ai numeri finanziari, si rileva il considerevole aumento del volume complessivo dei proventi e dei costi rispetto all’esercizio 2020. Entrambe le voci di bilancio, infatti, crescono significativamente rispetto all’anno precedente, in particolar modo quella dei proventi che sfiora i 190mln€ e che fa registrare un incremento del 8.2%. Si tratta di un importante segnale di salute dell’Ateneo, soprattutto con riferimento all’incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e delle voci di provento per progetti di ricerca competitivi.

Riguardo all’FFO, prosegue la crescita - già iniziata con l’esercizio 2020 - con un ulteriore incremento di 3,5mln € (+3.2%). Anche in questo caso, il segnale è quanto mai incoraggiante perché si sta avviando, da parte del Governo, un processo di incremento dei finanziamenti destinati alla formazione superiore che trova conferma anche nelle previsioni pluriennali della Legge di Bilancio 2022”.

 

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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