Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

L’Isis alza la voce, ma non tutti lo ascoltano

in Afghanistan si allarga la protesta.jpg

Dinformazione e giornalismo in un momento delicato come quello della ripresa del terrorismo Isis

Non ci sparano - o meglio – non è così semplice.

Il riferimento è al titolo di Libero di oggi 27 agosto 2021: “Altro che trattare, ci sparano”. L’allusione è all’apertura del leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte al dialogo con i talebani. Nel criticare (legittimamente) l’ex-premier le destre (e il giornalismo in linea con esse) le pensano tutte, il pericolo vero si presenta quando le inesattezze e falsità passano in primo piano rispetto alle notizie.

L’attentato che ha causato oltre 100 morti è infatti stato rivendicato da una cellula terrorista dello Stato Islamico operante nella provincia di Khorasan, denominata Isis-K. Come scrive AdnKronos riprendendo le parole di Charlie Winter, ricercatore al Centre for the Study of Radicalisation dell'università di Londra, “le folle in partenza rappresentano "una perfetta riunione di diversi obiettivi" del gruppo: i militari americani, gli afghani filo occidentali e i talebani, che l'Isis-k considera apostati". L’attentato è dunque, che si voglia o no, da considerarsi in opposizione ai Talebani e al nuovo regime che essi vorrebbero instaurare, considerato da Isis-k troppo moderato e aperto al dialogo con l’occidente.

Tale atto violento è da considerarsi in linea con le nuove strategie di Isis-k nel territorio. Come riporta AdnKronos, successivamente ad un cambio di leader la cellula terrorista avrebbe aumentato considerevolmente il numero di attentati, che sarebbero 77 solo nei primi mesi del 2021 “contro la minoranza sciita, giornalisti, stranieri, militari e infrastrutture civili”.

La situazione è dunque più che mai complessa, più di come ci viene proposta. Secondo il Guardian il controllo Talebano potrebbe avere un ruolo chiave nell’impedire a tali cellule terroristiche, che stanno riprendendo piede, eventuali attentati in occidente.

Lungi da me difendere le parole distensive di Conte nei confronti dei talebani, tanto meno sminuire le terribili atrocità che questi ultimi stanno perpetrando ai danni della popolazione civile e non solo. Sta di fatto che le falsità non sono mai ben accette, soprattutto in un momento così delicato, pensate semplicemente per criticare un leader avversario e messe in prima pagina. Non è mancato, come ovvio, anche l’intervento dell’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, probabilmente leader più influente in Italia negli ultimi anni. Accompagnate da foto dell’attentato, queste le sue parole in un post Facebook “C’è gente di PD e 5Stelle che vuole dialogare con questa gente, roba da matti.”. Disinformazione e propaganda, un copione riproposto fino alla noia in questi anni.

 

3 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Emanuele Di Casola

Commenti