La pace russo-ucraina passa per l'Arabia
Dal 5 agosto è il paese arabo a farsi promotore del dialogo di pace. Il ministro Crosetto: 'la Russia vuole una via d'uscita'
Sono una quarantina i Paesi invitati a partecipare ad un nuovo incontro per cercare di portare avanti un'iniziativa di pace per l'Ucraina, appuntamento che si terrà in Arabia Saudita il prossimo 5 agosto e al quale sarà rappresentata anche l'Unione Europea.
I Paesi saranno rappresentati a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale. in una replica dell'incontro che si era già tenuto il 24 giugno a Copenaghen, in Danimarca, come confermato da fonti Ue. Al momento nulla indica che la Russia sarà tra i partecipanti.
"Questo incontro è un'opportunità per nuovi contatti con i nostri partner globali e con l'Ucraina in relazione alla formula di pace ucraina in vista della convocazione di un vertice di pace globale", sottolineano fonti a Bruxelles.
L'Ue ha colto l'occasione per ribadire il proprio sostegno ai principi e agli obiettivi della formula di pace ucraina, inclusa la convocazione di un vertice internazionale.
"Qualsiasi iniziativa per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina deve basarsi sul rispetto della sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale", è la linea dell'Ue.
Il capo dell'Ufficio della presidenza ucraina, Andri Yermak, ha sottolineato domenica che il processo aperto a Copenaghen potrebbe culminare alla fine di quest'anno con un vertice globale alla presenza dei capi di Stato e di governo per promuovere la formula di pace ucraina. .
"I canali del dialogo vanno mantenuti e va provata qualunque soluzione. Chi ci ha rimesso finora è l'Ucraina perché ha perso metà popolazione e perché non c'è stato giorno in cui le bombe hanno smesso di cadere". Lo afferma, ospite a 'PiazzAsiago', il ministro della Difesa Guido Crosetto, sull'Ucraina.
Secondo Crosetto ci sono i margini per una soluzione: "Secondo me (i russi ndr) avrebbero voglia di una via di uscita perché si sono resi conto che lo sforzo da fare per aumentare la difesa è uno sforzo che la stessa opinione pubblica russa e parte dirigente sta faticando ad accettare".