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Marcegaglia: 'business fondamentale, Paese dimostra leadership'

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La presidente del B20: 'senza l’innovazione, l’impegno e gli investimenti del business non si può fare la differenza'

“È stato un intenso anno di lavoro, anche molto complesso da gestire, che ha visto virtualmente insieme la comunità economica del B20. Abbiamo fatto tutto da remoto, ma la pandemia non ci ha fermato, anzi, è stato uno sprone per fare davvero tutti insieme, senza egoismi, nazionalismi, protezionismi e fare bene su tanti temi concreti, consapevoli di dover indicare la strada per una crescita che fosse davvero diversa". A sottolinearlo è Emma Marcegaglia, presidente del B20, intervenendo a Connext in corso a Milano. "Abbiamo inserito - dice- due nuove task force “Health, life and science”, proprio in ragione della pandemia, e “Sustainability and Global emergency”, perché il mondo non si trovasse più impreparato ad affrontare altre emergenze globali, oltre al tema, importantissimo, dell’empowerment femminile. Era la prima volta che l’Italia aveva la presidenza del G20 ed è stata la prima volta che il B20 veniva affidato interamente a un’unica organizzazione, Confindustria appunto".

"Abbiamo avuto - riferisce Marcegaglia - oltre 2mila partecipanti, una media di più di 1.000 delegati dei paesi che fanno parte del G20 (che rappresenta l'85% del Pil, il 75% del commercio e il 60% della popolazione mondiali), compresi i massimi dirigenti delle principali multinazionali, come Bill Gates o Jeff Bezos, per una rappresentanza complessiva di oltre 6,5 milioni di imprese. Il B20 ha coinvolto attivamente anche importanti organizzazioni europee, come la Bce, e internazionali come Ocse, Wto e Fao. Abbiamo avuto 13 incontri di alto livello con i ministri italiani e con alcuni omologhi del G20 e 10 'dialoghi' con le principali Confindustrie dei Paesi del G20, i loro ministri, viceministri e sherpa G20. Incontri che sono stati fondamentali per trasmettere ai decisori politici le richieste del mondo del business".

"Un mondo - evidenzia Marcegaglia - che è determinante nelle scelte, per risolvere i grandi temi, come ad esempio, la sfida climatica: senza l’innovazione, l’impegno e gli investimenti del business non si può fare la differenza. Questo richiede da un lato che il business venga giustamente ascoltato, ma deve anche assumersi forti responsabilità per un crescita diversa, più sostenibile e inclusiva. Per la prima volta nella storia del B20 i 'Policy Paper' rivolti dalla comunità economica ai governi del G20 non sono stati le tradizionali “raccomandazioni” ma delle proposte concrete: ogni raccomandazione è stata infatti “tradotta” in due o tre linee di azione immediate e obiettivi misurabili da qui al 2024. Non era mai accaduto prima e non era mai accaduto che le “raccomandazioni” del mondo del business entrassero in una percentuale così alta nelle decisioni finali assunte dal G20. Noi abbiamo toccato l’84%. A dimostrazione che il mondo imprenditoriale italiano ha fatto un gran lavoro che spero sia un po’ il benchmark su cui si dovranno confrontare nel futuro i B20, un lavoro messo ancora più in risalto da un Governo che ha dimostrato grande capacità di leadership”, conclude.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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