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Il regime di Teheran ha le ore contate

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Il Papa si appella affinché la pena di morte cessi in Iran. Intanto il pianista Bahrami annuncia che il regime ha le ore contate

L'Iran nel mirino del diritto internazionale, per far rispettare i più elmentari diritti dopo le altre uccisioni che coi sono state da parte del regime nei confronti dei manifestanti. "Il ? diritto alla vita è minacciato anche laddove si continua a praticare la pena di morte, come sta accadendo in questi giorni in Iran - dice Papa Bergoglio che è tornato sull'argomento - in seguito alle recenti manifestazioni, che chiedono maggiore rispetto per la dignità delle donne".

"La pena di morte - scandisce - non può essere utilizzata per una presunta giustizia di Stato, poiché essa non costituisce un deterrente, né offre giustizia alle vittime, ma alimenta solamente la sete di vendetta. Faccio, perciò, appello perché la pena di morte, che è sempre inammissibile poiché attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo. Non possiamo dimenticare che fino all’ultimo momento, una persona può convertirsi e può cambiare". Questo è il nuovo appello del Papa per l’abolizione della pena di morte. Bergoglio, incontrando il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, cura anche l’Iran.

''Il regime iraniano, usurpatore e violento, ha le ore contate'' e sarà ''il popolo che lo farà cadere, da solo'', per mezzo di ''una rivoluzione che non è più solo femminile, ma riguarda l'intera popolazione''. E lo farà ''nel silenzio assordante dei politici e delle autorità'' dell'Occidente, dove ''non c'è una partecipazione veramente importante'' rispetto al ''momento tristissimo'' che sta vivendo l'Iran. Come se ''il sangue iraniano fosse meno rosso di quello ucraino, o di quello russo, congolese, iracheno, siriano. Questo fa male''. Si dice ''estremamente indignato come essere umano e come amante della libertà'' il grande pianista iraniano Ramin Bahrami, che afferma che ''da cattolico trovo anche incomprensibile il mancato interesse della Santa Sede. Come mai non prende posizione?''. E invita l'Italia e l'Unione europea a ''rinunciare ai propri interessi economici'' esortando invece ''a lavorare per una nuova democrazia e a un governo che vada bene al popolo iraniano''. Insomma, è l'appello del musicista, ''basta scendere a compromessi con un governo che non è più legittimo. In questi anni i compromessi economici non hanno permesso al popolo iraniano di liberarsi di un regime che non vuole, un regime che non rispetta l'umanità''.

Davanti a ''giovani ragazzi innocenti che vengono impiccati tutti i giorni'' e che ''combattono ogni giorno per un briciolo di libertà'', giovani ''che non hanno più paura di niente e sono disposti a sacrificare la vita per dare un futuro di pace e libertà ai loro figli'', Bahrami si chiede ''come si fa a essere così indifferenti?''. Esprimendo apprezzamento per le manifestazioni che si sono svolte nelle piazze e ''al taglio delle ciocche di capelli'', anche in Italia, il pianista iraniano sottolinea che ''sarebbe stata auspicabile una presa di posizione e una partecipazione maggiore del popolo italiano'' nei confronti di ''un regime criminale e assassino che va contro ogni principio di umanità''.

Rivolgendosi a ''l'Occidente e l'Unuone europea'', il grande pianista chiede inoltre ''maggiore rispetto per il popolo iraniano, che vuole solo vivere in pace e in armonia in un mondo dove invece a farla da padrone sono gli interessi economici''. E si chiede ''dov'è l'Onu? Dov'è la Nato? Perché non invia armi, perché non c'è un invasore, restano in silenzio?''.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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