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I partiti sono frammentati e si rischia la paralisi

Parlamento Italiano

Il giudizio e analisi espressi dal presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre sul quadro attuale del Parlamento

"Una legge elettorale proporzionale, in questo quadro politico, non sarebbe una buona idea, perché il proporzionale si affida alla possibilità e alla capacità di coalizione e di accordo tra le forze politiche. E in un sistema frammentato dei partiti come quello attuale il proporzionale non funziona. Si rischia la paralisi". Così il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre. "Dal momento che la situazione attuale dei partiti è questa - osserva -, com’è stato evidenziato dall’elezione del Capo dello Stato, credo che il proporzionale sia il modo peggiore per uscire dalla crisi. Se non si rafforzano le istituzioni di guida, e quindi il governo, se non si segue un sistema o maggioritario o misto, e comunque con una valenza maggioritaria significativa, credo che non si uscirà dalla palude".

"In passato, parlo della Prima Repubblica - sottolinea Baldassarre - sono stato a favore del proporzionale, ma in una situazione in cui c’erano dei partiti solidi che tenevano a bada le frange politiche che facevano riferimento al partito. Oggi non è più così, non c’è un leader che tiene unito un partito, i partiti sono tutti frammentati e sfrangiati. Avere il proporzionale in questa situazione, e quindi arrivare a un parlamento estremamente frammentato e litigioso e senza una leadership, significa creare una situazione tipo Weimar, di paralisi parlamentare".

"Il fatto che se ne discuta, quindi - aggiunge -, dimostra per l’ennesima volta quanto le forze politiche manchino di capacità di analisi della situazione storica, ed è drammatico. Del resto abbiamo la peggiore classe politica della storia repubblicana, ecco perché non mi meraviglia che si mettano a parlare di proporzionale senza capire che se lo varassero la situazione diventerebbe drammatica". Quanto al rischio, da più parti paventato, che il combinato disposto fra ‘Rosatellum’ e taglio dei parlamentari possa consentire a una maggioranza anche risicata di avere i numeri per cambiare la Costituzione o eleggere il prossimo Capo dello Stato, Baldassarre chiosa: "Non si può confondere la modifica del sistema elettorale con questo tipo di problema, che presuppone che si ritocchi la Costituzione. Sono due piani molto diversi. Va ritoccata la Costituzione, su questo non ci sono dubbi, ma non si agisce sul sistema elettorale perché non si è capaci o non si è in grado di modificare la Costituzione e aggiornarla alla nuova situazione di un parlamento con numeri più ridotti".

2 anni fa
Autore
Redazione

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