Ballottaggi e affluenze basse, i nuovi sindaci chi rappresentano?

Ultime ore di voto nei comuni chiamati al ballottaggio per leggere i rispettivi sindaci. E se Torino, Milano, Napoli e Roma restano i centri più attesi ad esprimere i verdetti, in attesa proprio dei vincitori, fanno discutere i dati di affluenza. Un’affluenza che nelle rilevazioni effettuate nell’arco della giornata di ieri hanno evidenziato in tutta Italia una flessione rispetto ai dati già bassi del primo turno.

Una flessione che porta ad un ragionamento obbligato legato alla disaffezione degli italiani nei confronti della politica; i nuovi primi cittadini risultanti, risulteranno una scelta di una piccola percentuale degli abitanti che saranno chiamati ad amministrare e rappresentare.

Proprio da Roma arriva il dato di affluenza più basso tra i grandi centri visto che alle 23 di ieri solo il 30,87% dei romani aventi diritto al voto si era recato alle urne per scegliere chi preferissero al governo della Capitale per i prossimi cinque anni tra Michetti e Gualtieri.

Proprio il tren laziale è il peggiore d’Italia visto che Marino, paese del castelli romani, a pochissimi chilometri da Roma, si è guadagnato la palma nera dell’affluenza con sul 30,78% rilevato al voto ieri alle 23 contro un 40,65% del primo turno del 3 ottobre.

Tolto il Lazio, gli altri due paesi con affluenza peggiore accomunano il Piemonte alla Calabria. Dal Piemonte arriva il dato di Pinerolo in provincia di Torino, dalla Calabria quello Siderno in provincia di Cosenza e entrambi registrano l’affluenza del 31,59%.

Un dato che, per intenderci, in caso di elezione del sindaco on una percentuale del 51%, in un paese di circa 15 mila abitanti, con 12 mila avanti diritto al voto, sancisce che il nuovo promo cittadino è stato scelto a malapena da 2000 persone