Commercio estero: alimentare da record ma è sos benzina
E’ record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo con un aumento del 3,2% a luglio in netta controtendenza rispetto al crollo generale del 7,7%
E’ record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo con un aumento del 3,2% a luglio in netta controtendenza rispetto al crollo generale del 7,7% su base tendenziale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero che evidenzia per l’alimentare un aumento del 7,8% che nei primi sette mesi del 2023 per un valore che sfiora i 37 miliardi di euro, il valore più alto mai raggiunto prima nel periodo considerato.
Tra i prodotti il re dell’export si conferma il vino davanti a frutta e verdura fresca anche se si comincia a sentire un rallentamento anche per effetto del caro benzina e gasolio che pesano sulla competitività delle imprese italiane all’estero, in un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada con un effetto valanga. A subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare dove la logistica arriva ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.
Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga
Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.
“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” conclude il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini
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