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Il centro non è un fritto misto

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Il leader di Azione, Calenda, avvisa alleati e Matteo Renzi: 'Attento o finirà a mani vuote'

"Un centro che è un fritto misto non ha senso. Il vero problema del nostro Paese è che non si riesce a fare nulla, dal termovalorizzatore alla manutenzione della rete idrica all'implementazione dei provvedimenti. Quindi quello che serve è una cultura intrisa di capacità amministrativa con un'ispirazione liberal-democratica che chiuda questa stagione del bipopulismo. E questo è il nostro progetto". Così Carlo Calenda al Corriere.

Su Luigi Di Maio "non è che sono diffidente. A me Di Maio proprio non interessa", aggiunge mentre su Giovanni Toti osserva: "Toti è un bravo amministratore, Bucci è un bravo amministratore, sono persone che non hanno niente a che fare con la destra di Fratelli d'Italia o con la Lega caciarona di Salvini. Per questo ho detto a Toti: concentrati sulla tua capacità di essere un bravo amministratore invece di stare lì a cianciare con Mastella e Di Maio".

"Non abbiamo bisogno di federatori costruiti in provetta. Dopodiché, porte aperte a tutti purché rispettino questo principio: niente politica dei due forni. Il 24 settembre ci sarà una grande convention in cui presenteremo il programma per l'Italia con Cottarelli e tante altre personalità". Alla convention del 24, Calenda dice di aver invitato anche Matteo Renzi ma "ha detto che lui deciderà a gennaio. Si vuole tenere le mani libere per un altro po', però faccia attenzione a non ritrovarsi con le mani vuote". E su Giuseppe Conte: "Io vorrei rivendicare il fatto di non aver mai creduto che Conte fosse il punto di riferimento dei riformisti e non ci ho mai fatto un governo insieme. E oggi se io fossi il Pd direi: ma sapete una cosa? Forse aveva ragione Calenda".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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