Tra Bielorussia e Unione Europea si rischia la guerra?
Gli eserciti di Polonia e Lituania sono al confine e la situazione è sempre più tesa
Per usare un eufemismo, continua ad essere poco stabile la situazione al confine tra la Bielorussia e l’Unione Europea. Il presidente bielorusso Lukashenko è accusato dall’Ue di convogliare flussi di migranti verso i confini europei, come risposta alle sanzioni imposte dalla Comunità allo stato bielorusso.
Lo stato di Lukashenko ha sempre negato le accuse, ma le notizie in merito sembrano smentirlo. Come ha fatto sapere l’Agenzia delle Frontiere di Minsk, nel 2021 sono state circa 30.000 le persone che hanno varcato il confine tra Bielorussia e Polonia, operazione che con ogni evidenza è stata facilitata da Lukashenko. In risposta, la Polonia ha iniziato la costruzione di un muro e la militarizzazione del confine, così come la Lituania, altro stato confinante con la Bielorussia.
Sealing the polish border is our national interest. But today the stability and security of the entire EU is at stake. This hybrid attack of Lukashenko’s regime is aimed at all of us. We will not be intimidated and will defend peace in Europe with our partners from NATO and EU.
— Mateusz Morawiecki (@MorawieckiM) November 9, 2021
Per il premier polacco Mateusz Morawiecki, la crisi dei migranti è “Minaccia alla stabilità e alla sicurezza di tutta l'Ue. Questo attacco ibrido di Lukashenko ci riguarda tutti. Non ci lasceremo intimidire e difenderemo la pace con i nostri alleati della Nato e dell'Ue". La frase è contenuta in un Tweet arrivato dopo la giornata di ieri, caratterizzata da una tensione altissima.
Proprio ieri 8 novembre il governo di Varsavia aveva denunicato che le centinaia di migranti in arrivo verso il confine erano “Sotto lo stretto controllo di bielorussi armati", che ne indirizzavano il flusso con la forza. “Siamo pronti a qualsiasi scenario”, aveva detto il Ministro degli Interni polacco Kaminski.
Uno scenario che ha portato all’invio da parte di Varsavia di 12mila soldati al confine, schierati sul varco di Bruzhni-Kuznica. I migranti scortati dall'Esercito bielorusso hanno tentato di forzare le barriere al confine, cercando di distruggere la recinzione, per poi essere bloccati dalle autorità polacche con il lancio di lacrimogeni.
Nella giornata di oggi, dopo la situazione tesa della zona di Kuznica, i militari bielorussi hanno scortato 500 migranti fino al confine con la Lituania, paese che ha preso la decisione di varare lo Stato di Emergenza nelle parti di territorio confinanti con la Bielorussia.
Le reazioni delle autorità
In merito alla situazione, sono arrivate reazioni e comenti da parte delle istituzioni europee e di stati come Stati Uniti e Germania.
Belarus must stop putting people’s lives at risk.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) November 8, 2021
I spoke to @MorawieckiM @IngridaSimonyte @krisjaniskarins
I call for approval of extended sanctions, possible sanctions on third country airlines involved.
We also want to prevent a humanitarian crisis and ensure safe returns
Secondo la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen “Le autorità della Bielorussia devono capire che fare pressioni in questo modo sulla Ue attraverso la cinica strumentalizzazione dei migranti non l'aiuta ad ottenere i suoi obiettivi". Von der Leyen ha poi chiesto con forza di ampliare le sanzioni contro “Le autorità bielorusse responsabili di questo attacco ibrido”, mentre il presidente del Consiglio Europeo Michel ha fatto sapere che "La Ue non accetterà nessun tentativo di strumentalizzare i migranti per motivi obiettivi politici".
Ad intervenire anche il portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price, che ha espresso la preoccupazione di Washinton e fatto sapere che "Gli Stati Uniti condannano con forze la strumentalizzazione politica da parte del regime di Lukashenko e la coercizione di persone vulnerabili", chiedendo alla Bielorussia di cessare la sua campagna politica.
Tra gli altri, anche il governo di Berlino ha sottolineato la necessità di aiutare gli stati al confine. La Germania è interessata in prima persona dalle azioni di Minsk, in quanto molti dei migranti che transitano per la Polonia hanno l’obiettivo di raggiungere lo Stato guidato da Angela Merkel.
Una situazione in costante aggiornamento, che ha suscitato preoccupaziuone anche nel Governo Russo, che ha parlato tramite il portavoce Dmitry Peskov. “Cremlino segue da vicino la situazione al confine tra Bielorussia e Polonia, dove stanno convergendo i militari dei due Paesi – ha fatto sapere il portavoce - La situazione è allarmante, ma la cosa principale è la vita e la salute delle persone che si sono radunate al confine e richiedono un lasciapassare e un riparo".
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