Cresce l'alalrme per il contagio da Dengue
Sfiorano i 200 i casi di Dengue registrati quest'anno in Italia. Precauzioni per chi viaggia in zona a rischio
"L'ultimo aggiornamento della Regione Veneto è di ieri: 39 casi di Dengue nei primi 5 mesi del 2024, tutti autoctoni. Il dato rileva un trend in aumento rispetto agli anni passati dovuto chiaramente all'epidemia di casi in Sud America e in Asia. Stiamo vedendo, con l'ultimo contagio registrato, casi d'importazione dalle Maldive, sono persone che tornano dalle vacanze con i sintomi e vengono facilmente individuate dal medico di famiglia proprio per il viaggio recente in Paesi a rischio. Il Veneto ha allertato il sistema sanitario proprio per arrivare a intercettare questi casi il prima possibile, evitando i contatti con altre persone". Così all'Adnkronos Salute Fabrizio Montarsi, biologo dirigente Laboratorio entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe). Il Veneto è tra le tre Regioni, insieme al Lazio e alla Lombardia, con più casi di Dengue secondo l'ultimo aggiornamento del bollettino sulle arbovirosi dell'Iss.
Sfiorano i 200 i casi di Dengue registrati quest'anno in Italia. "Dal primo gennaio al 13 maggio 2024, al sistema di sorveglianza nazionale risultano 197 casi confermati di Dengue, tutti associati a viaggi all'estero", con "nessun decesso". L'età mediana dei contagiati, per il 52% maschi, è 43 anni. Lo riporta il nuovo bollettino dell'Istituto superiore di sanità. Rispetto al precedente, che riportava 117 casi dal primo gennaio all'8 aprile, si conteggiano dunque 80 nuove infezioni.
Le regioni italiane che finora hanno registrato più casi di Dengue sono il Lazio (38 contagi), il Veneto (37) e la Lombardia (31). L'Emilia Romagna conta 25 casi, il Piemonte 19 e la Toscana 16. Le altre regioni seguono a distanza. La fascia d'età più colpita dal virus trasmesso dalle zanzare è quella dai 30-39 anni; seguono i 40-49enni, la fascia 50-59 anni e quella 20-29. La stragrande maggioranza dei casi risulta importata dal Sudamerica, interessato da un'epidemia record di Dengue, in particolare da Brasile e Argentina.
L'Istituto superiore di sanità sottolinea che "nel primo trimestre del 2024, il numero di segnalazioni di casi confermati da virus Dengue è aumentato di circa 6 volte rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo aumento è coerente con l'aumento diffuso della trasmissione del virus Dengue negli ultimi anni a livello globale".
Nel bollettino l'Iss riporta anche "4 casi confermati di Zika virus (tutti associati a viaggio all'estero, nessun decesso); 4 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all'estero, nessun decesso); 5 casi confermati di infezione neuro-invasiva - Tbe (tutti autoctoni, nessun decesso); nessun caso di Toscana virus".
"Consigliamo a chi intraprende viaggi internazionali di verificare se è nota la trasmissione" di virus Dengue "nelle aree visitate e di adottare tutte le misure di prevenzione raccomandate. Al rientro in Italia, in caso si manifestino sintomi, consigliamo di rivolgersi rapidamente al proprio medico di riferimento". Lo raccomanda Anna Teresa Palamara, a capo del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, commentando il nuovo bollettino Dengue diffuso dall'Iss.
"La trasmissione locale della Dengue in Italia, così come in altri Paesi europei, è un evento raro", sottolinea la specialista. "La maggioranza dei casi è contratta all'estero. Tuttavia, le condizioni climatiche e la presenza di una zanzara in grado di trasmettere il virus rendono possibile la trasmissione in alcuni mesi dell'anno, nel contesto di una elevata circolazione in molti Paesi del mondo".
"L'attenzione nei confronti di questa infezione è alta nel nostro Paese - assicura Palamara - con un monitoraggio attento dei casi diagnosticati in Italia da parte delle Regioni/Pa, del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità".
Quando viene confermato un caso scatta la macchina della sorveglianza e disinfestazione. "Va detto che fino ad aprile non ci sono stati interventi di monitoraggio per la zanzara tigre perché non c'erano ancora esemplari, probabilmente per l'ondata di freddo - chiarisce Montarsi - Ora invece che è arrivato il caldo, nelle ispezioni che le Asl attivano per ogni caso si troveranno sicuramente degli esemplari e scatterà la disinfestazione nel raggio di 200 metri dall'abitazione della persona positiva. In provincia di Padova e Vicenza sono già scattate queste procedure. E' chiaro - conclude - che i mesi più difficili devono ancora arrivare, agosto-settembre di solito è il periodo dove c'è un picco di contagi. Quello che va evitato è la comparsa di focolai autoctoni molto difficili da arginare".
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