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Tutti d'accordo per lasciare Draghi a Palazzo Chigi

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Cominciano i giochi di potere per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica e spunta il nome di Mario Draghi, che però molti vogliono ancora a capo del Cdm

Draghi resta l'argomento politico della settimana. Ci eravamo lasciati nel weekend con il toto presidente della Repubblica e con il toto presidente del Consiglio e alla fine spesso i due nomi coincidono con quello di Mario Draghi.

"Draghi sarebbe un eccellente presidente della Repubblica, ma abbiamo bisogno che questo Governo vada avanti ancora fino alla fine della legislatura, lo può fare solo Draghi" così Antonio Tajani a Quarta repubblica su Rete4. "Ho grande rispetto per tutti i ministri - ha aggiunto Tajani - ma nessuno è in grado di tenere tutti intorno a un tavolo come lui". Un pensiero che collima con quello dominante in Forza Italia, tant'è che anche Silvio Berlusconi aveva eluso una sua eventuale candidatura citando Draghi come il pater familias per eccellenza.

"Letta si esprima con chiarezza" sulla prosecuzione del governo Draghi. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Firenze. Secondo Calenda, serve "un patto di fine legislatura che preveda con chiarezza l'impegno delle forze politiche a non disgregarsi dopo l'elezione del Capo dello Stato e scegliere chi deve farlo. Il problema fondamentale - ha concluso Calenda - è quello di conservare Draghi in un anno che sarà decisivo per Pnrr e pandemia, perché altrimenti ricomincia tutto da capo".

E cosìviene presto anche la risposta dal segretario del Pd. Sulla manovra “il metodo è giusto, il governo incontra i partiti politici, lo avevamo chiesto noi. Ognuno ha le sue idee, la nostra è sulla non autosufficienza, ma sono sicuro che alla fine troveremo le giuste intese e eviteremo l'assalto alla diligenza” ha detto Enrico Letta al Tg1.

Matteo Salvini, leader della Lega, invece dopo essersi espresso in modo estremamente favorevole su un Draghi bis ora guarda allo scacchiere politico che si sta creando. "Non so, chiedete a lui. Non parlo di Quirinale fino a gennaio" così il leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sul futuro dell'attuale presidente del Consiglio Mario Draghi. 

E dimostra ancora più saggezza il leader del M5S Giuseppe Conte, che resta convinto che è necessario 'uscire da steccati, dialogare anche con destra'. Sul Quirinale "il modo più corretto di procedere è avviare un confronto nelle varie forze politiche e all'interno dei gruppi parlamentari, nonché tra forze politiche e gruppi parlamentari", ovvero "tra un'area progressista e una di destra. Quando si ragiona di una figura che deve rappresenta l'unità del Paese, tutti gli italiani, allora serve uno sforzo e uscire da uno steccato, da un'area, e dialogare anche con le forze di destra" così Giuseppe Conte in diretta su Corriere.it.

Quanto all'ipotesi Draghi al Colle, "io lascerei lavorare il premier Draghi - dice Conte - ora c'è anche una recrudescenza del virus, un piano" per accedere alle risorse del Next Generation Eu "da portare avanti, importanti riforme europee da realizzare. Eviterei dunque di tirare Draghi per la giacchetta un giorno sì e l'altro pure".

 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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