Prende forma il cantiere di Di Francesco

Traffico in direzione Fiuggi. Dopo la presentazione ufficiale del tecnico Di Francesco dalle parti della Ciociaria si è congestionato un arrivo di calciatori che già da tempo erano nel personale taccuino del dt Angelozzi. Certo, le parole mantra del presidente Stirpe si sintetizzano sempre in pazienza e sostenibilità, sostantivi abbracciati da un redivivo Di Francesco che a Frosinone sta ritrovando quel sorriso che aveva smarrito da tempo.

Dopo aver incassato il ritorno di Turati dal Sassuolo, grazie alla corsia preferenziale sulla via Emilia ecco arrivare a destinazione anche Marchizza, che può giocare centrale e laterale mancino, un corazziere alla ricerca del tempo perduto, complici due infortuni che ne hanno rallentato la brillante carriera; stessa matrice neroverde anche per il mediano marocchino Harroui, che per caratteristiche tecniche, fisiche e tattiche ben si incastona nel credo propositivo di Di Francesco.

Resta calda la pista per il ritorno in Italia del greco Papastathopoulos, un roccioso centrale difensivo di sicura affidabilità ed esperienza (classe 88) che ha vestito la maglia di Milan e Genoa, ma anche di Borussia e Arsenal oltre la recente esperienza in patria con l’Olympiakos.

Tornando nell’ottica del lancio di giovani c’è Kvernadze, il mancino georgiano che gioca ala, di cui si dice un gran bene, e Brescianini, che proviene dalla positiva esperienza di Cosenza. Il 23enne, cresciuto nel Milan, è un centrocampista che può essere utilizzato sia come mezzala che come centrale, ha evidenti doti offensive e un tiro letale (a Frosinone lo ricordano per il bolide che ha superato Turati a tempo scaduto dando la vittoria ai calabresi).

In avanti c’è l’albanese Cuni, serbatoio Bayern, reduce da una stagione in terza serie, ma qui ci sono tutte quelle capacità di scouting di Angelozzi (e Di Francesco) che nel tempo, quando lavoravano insieme a Sassuolo, hanno scovato e lanciato giocatori sconosciuti. Non resta che attendere.