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L'Israele stretto tra Libano e guerra civile

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Duro monito da parte del premier Netanyahu, sempre più in difficoltà nel governo del Paese

Un accordo per una tregua a Gaza "renderebbe più probabile trovare una soluzione diplomatica al nord" di Israele, ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, denunciando che "il maggior ostacolo" a tale intesa "rimane Hamas". "Stiamo lavorando a livello diplomatico per trovare una soluzione in modo che le persone da entrambe le parti del confine (nel nord di Israele e nel sud del Libano, ndr) possano vivere normalmente, tornare alle loro case. Ma tutto torna al cessate il fuoco, il modo migliore per dare forza ai negoziati è un cessate il fuoco a Gaza, ha sottolineato.

"Sono estremamente preoccupato per l'escalation della situazione tra Libano e Israele". Lo ha detto l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, al Consiglio per i diritti umani dell'Onu a Ginevra. Türk ha chiesto la fine dei combattimenti e che si faccia tutto il possibile per "scongiurare una guerra su vasta scala".

Secondo le notizie riferite da Türk, 401 persone sarebbero rimaste uccise in Libano e 25 sono le vittime in Israele e, da entrambe le parti, decine di migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case.

Israele non può permettersi "una guerra civile". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in dichiarazioni rilanciate dal sito di notizie Ynet e arrivate durante una cerimonia commemorativa. "La divisione è debolezza, l'unità è una condizione per la vittoria", ha aggiunto il premier che ha sciolto il gabinetto di guerra mentre prosegue la guerra nella Striscia di Gaza con le operazioni militari israeliane contro Hamas, scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre in Israele.

19 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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