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La Russia non fa paura all'Italia, però...

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Il sottosegretario alla difesa Mulè vede in Putin il vincitore se dovesse cadere Mariupol ma intanto invia armi agli ucraini. Fratoianni contro l'ipocrisia italiana

Putin continua con la politica dell'intimidazione, perché nessuno si lascia intimidire,“Dalla Russia un attacco all’Italia, perché ciò che il ministro Guerini mette in atto, insieme al Ministero della Difesa e tutti noi, è quello che il Parlamento dice di fare e lo facciamo scrupolosamente. Ricordo che, di recente, c’è stato un altro sgradevolissimo episodio con delle mail inviate dall’Ambasciatore russo in Italia a tutti i componenti della Difesa con allegate le tre righe della dichiarazione del ministro russo che minacciava conseguenze nei confronti di qualsiasi paese che avesse aiutato l’Ucraina. Si tratta di una politica neanche di intimidazione, perché nessuno si lascia intimidire, abbiamo tutti spalle larghe e sappiamo di agire nel giusto e su mandato parlamentare, è più che altro il tentativo di tenere alta la tensione nei confronti dei paesi (Ue, ndr) con delle minacce che mai, in questo momento, devono farci deflettere di un solo millimetro dalle posizioni che abbiamo preso” ha detto Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, a 24 Mattino su Radio 24.

“Spiragli? Devo vedere gli spiragli e aggrapparmi a qualsiasi possibilità di accordo e negoziato. La caduta di Mariupol può legittimamente diventare uno di quei motivi che, avendo unito la Crimea al Donbass, può convincere Putin a potersi presentare non più come uno sconfitto ma come un vincitore e quindi intavolare un negoziato. Speriamo che sia così e speriamo che i due protagonisti, Putin e Zelensky, possano incontrarsi alla luce di un negoziato preparato da chi sta lavorando a questo” ha precisato Giorgio Mulè.

“Dipende dalle necessità che arrivano dall'Ucraina, qualora dovessero esserci delle altre esigenze ovviamente provvederemo a queste esigenze”. ha ribadito il sottosegretario alla Difesa. 

Poi, ci sono coloro che la pensano diversamente. “Continuo a pensare che la scelta di inviare armi da parte del nostro Paese sia stato un errore, e lo dico pacatamente senza accusare chi ha fatto una scelta diversa dalla mia di essere un guerrafondaio, perchè è ora di smetterla con le tifoserie di fronte al disastro umanitario in Ucraina provocato da Putin. E poi perchè c’è una contraddizione vera: mandiamo qualche arma e poi come Paesi europei diamo un miliardo di euro al giorno per il gas e il petrolio a Putin, gigantesche risorse con cui poi il regime russo può continuare a massacrare gli ucraini” afferma il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ai microfoni di Rainews 24.

“Con questa scelta ho come l’impressione -prosegue il leader di Si- che in qualche modo si voglia giustificare l’assenza di un protagonismo europeo sul piano diplomatico, che si sta dimostrando più che un gigante nel mondo un nano politico e diplomatico. Che l’Europa continui a non avere un ruolo preminente, a non proporre alcun piano di pace, a non essere soggetto attivo in questa dimensione mi pare davvero un problema".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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