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Hamas pronta a una guerra lunga

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Intanto c'è la linea dura degli Usa sui coloni israeliani troppo aggressivi

''Non importa quanto a lungo durerà la guerra'', i miliziani di Hamas ''sono pronti a sostenerla''. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa a Beirut il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan, che ha accusato Israele di essere ''assetata di sangue''. Affermando che ''non ci sarà uno scambio di prigionieri'', ovvero non verranno liberati ostaggi in cambio di detenuti palestinesi ''fino a quando continuerà l'aggressione'', Hamdan ha detto che sono ''irraggiungibili'' gli obiettivi israeliani nella Striscia di Gaza. E il premier israeliano Benjamin Netanyahu è ''responsabile'' di questo fallimento.

"Questo non è un segno di vittoria, ma piuttosto un segno di sconfitta e di caduta del suo governo", ha detto Hamdan. Il vero obiettivo di Netanyahu e del suo esercito, ha aggiunto il leader di Hamas, è quello di ''eliminare il popolo palestinese e uccidere la causa''.

Intanto c'è la linea dura degli Usa sui coloni israeliani troppo aggressivi. "Sottolineiamo che il governo israeliano deve fare di più per mettere di fronte alle loro responsabilità i coloni estremisti che commettono atti di violenza contro i palestinesi in Cisgiordania". E' quanto ha detto Antony Blinken annunciando le sanzioni, in forma di divieto di ingresso negli Stati Uniti, per i coloni ebrei estremisti di fronte alla serie di attacchi contro i palestinesi in Cisgiordania.

"Come ha detto più volte il presidente Biden, questi attacchi sono inaccettabili", ha aggiunto il segretario di Stato Usa, che non ha annunciato i nomi degli individui che saranno interessati dalle sanzioni. Nomi che verranno comunicati nei prossimi giorni, precisano fonti americane che parlano di una misura che coinvolgerà decine di coloni e i loro familiari.

"Oggi il dipartimento di Stato applica una nuova politica di restrizione di visto per individui considerati coinvolti in azioni che minano la pace, la sicurezza, la stabilità in Cisgiordania, commettendo azioni di violenza o altre azioni che in modo illegale restringono l'accesso da parte di civili a servizi essenziali", ha aggiunto Blinken. "Sia Israele che l'Autorità nazionale palestinese hanno la responsabilità di mantenere la stabilità in Cisgiordania - ha concluso - l'instabilità mette a rischio sia il popolo israeliano che quello palestinese e minaccia gli interessi di sicurezza nazionale di Israele".

6 Dicembre
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