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A Pyongyang non c'è più l''Arco della riunificazione'

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Sarebbe stato spazzato via l'enorme monumento alla proposta riunificazione della penisola coreana fatto costruire nel 2001

Sarebbe stato spazzato via l'enorme monumento alla proposta riunificazione della penisola coreana fatto costruire nel 2001 da Kim Jong-il a Pyongyang per celebrare il progetto di unificazione pacifica del 'presidente eterno' Kim Il-sung. Sarebbe stato demolito secondo le volontà di Kim Jong-un. Immagini satellitari mostrerebbero che non ci sarebbe più l' 'Arco della riunificazione', secondo un'analisi del sito Nk News di un'immagine non ad alta risoluzione di Planet Labs scattata questa mattina (si vedeva in una del 19 gennaio).

La scorsa settimana il leader nordcoreano aveva bollato come un "pugno nell'occhio" l' 'Arco della riunificazione', 30 metri di altezza e più di 60 di larghezza costruito lungo la via Thongil, la via dell'unificazione a sudest di Pyongyang. Kim l'aveva definito un momento "obbrobrioso" durante un intervento davanti all'Assemblea popolare suprema, che ha approvato l'abolizione degli enti per promuovere la cooperazione con la Corea del Sud.

Il monumento (con due donne, una del nord e una del sud) voleva sottolineare, secondo i nordcoreani, come i coreani fossero una "nazione omogenea". Ma ora per Kim, Seul è "il nemico numero uno, il costante nemico principale". E, hanno scritto l'ex Cia Robert L. Carlin e l'esperto di nucleare Siegfried S. Hecker, "la situazione nella penisola coreana è più pericolosa di quanto non lo sia mai stata dall'inizio di giugno del 1950". "Può sembrare eccessivamente drammatico, ma crediamo che, come suo nonno nel 1950, Kim Jong-un abbia preso la decisione strategica di entrare in guerra", hanno aggiunto in un articolo pubblicato sulla rivista di analisi sulla Corea del Nord '38 North' intitolato "Kim Jong-un si sta preparando alla guerra?".

24 Gennaio
Autore
Claudio Mascagni

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