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Ucraina: Macron al lavoro ma gli Usa mandano uomini

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Il presidente francese ritenta la strada della diplomazia con Putin, mentre Biden invia 3mila uomini e il Regno Unito richiama i concittadini

Gli Stati Uniti non ritengono che il presidente russo Vladimir Putin abbia preso una decisione su una possibile invasione dell'Ucraina ma che esista una concreta possibilità che questo avvenga. A chiarirlo, parlando con i reporter alla Casa Bianca, è stato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Washington durante il briefing alla Casa Bianca. "Voglio essere molto chiaro. Non stiamo dicendo che una decisione è stata presa, che la decisione finale è stata presa dal presidente Putin. Stiamo dicendo che abbiamo un livello di preoccupazione sufficiente, basato su ciò che stiamo vedendo sul campo e ciò che i nostri analisti dell'intelligence hanno raccolto, e che stiamo inviando questo messaggio chiaro". "Ed è sì, è un messaggio urgente perché siamo in una situazione urgente", ha aggiunto.

Il ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, ha ordinato il dispiegamento in Polonia di altri 3mila militari della 82ma divisione aerotrasportata a fronte delle crescenti preoccupazioni per una potenziale invasione russa dell'Ucraina. Lo rende noto un funzionario della Difesa di Washington. Le truppe partiranno nei prossimi due giorni, andando a raggiungere i 1700 membri dell'unità già sul posto.

Ma proseguono le febbrili trattative diplomatiche. Il presidente francese Emmanuel Macron parlerà con il suo omologo russo, Vladimir Putin, oggi a metà giornata per affrontare il tema della crisi alla frontiera russo-ucraina, che gli occidentali vogliono risolvere "attraverso la via diplomatica, il dialogo e la dissuasione".

Ma c'è chi si prepara al peggio, come il Regno Unito. Il Foreign Office esorta i cittadini britannici a lasciare l'Ucraina subito "fintanto che i mezzi commerciali saranno a disposizione" nel quadro di un crescente allarme per il rischio di un'invasione da parte della Russia. Il Foreign Office ha anche esortato a non effettuare viaggi nel paese. "L'ambasciata rimane aperta ma non saremo in grado di fornire assistenza consolare di persona", si legge in una dichiarazione. Coloro che decidono di restare in Ucraina "dovranno restare vigili a causa del rischio di operazioni di combattimento, rivedere costantemente i loro piani di partenza ed assicurarsi che i documenti di viaggio siano aggiornati".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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