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Covid, Natale libero? Sì, no, forse

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A poco più di un mese dalle feste natalizie si lanciano previsioni su meno restrizioni ma intanto è necessario osservare le regole e completare il ciclo vaccinale

Momento dì'incertezza anche tra medici sul periodo di Natale, con pareri contrastanti e un richiamo da parte di alcuni a un maggiore senso di responsabilità: il virus non è sconfitto. 

Così assistiamo ad alcuni che sono più ottimisti, mentre altri che preferiscono essere una voce fuori dal coro. 

"Natale sarà sicuramente molto meno 'ristretto' dell'anno scorso, ma il buon senso ci dice che ci si deve attrezzare perché la pandemia non è finita. Anche per queste festività natalizie, pranzi familiari troppo affollati devono essere evitati. Attenzione e buon senso. Un po' più di tranquillità ci può essere nelle famiglie dove sono tutti vaccinati" lo dice Massimo Galli, già docente di Malattie infettive all'università Statale di Milano.

Galli invita a gestire "con particolare buon senso" i contatti dei bambini, "che non sono vaccinati", con i nonni e le persone fragili. "Chi si ritrova in casa persone particolarmente vulnerabili deve avere le necessarie attenzioni: è un appello al buon senso", dice Galli che della sua cena di Natale non ha "la più pallida idea. Non sono di quelli che organizza in largo anticipo il Natale. Per me è ancora lontanissimo. Ma abitualmente, e in particolare in questa situazione, si fanno cose non particolarmente affollate", conclude.

Così, ecco arrivare pareri contrastanti, dettati da un maggiore senso di cautela. 

"Questo è un momento strano, ma dobbiamo uscire da questa attitudine alla facile propaganda, quella che ha portato anche la comunità scientifica ad essere meno credibile. Voglio dire che, per uscire dalla propaganda, dobbiamo evitare nell'immediato di ammiccare al populismo. Tanto poi possiamo sempre dire che da qui a poco il virus imprevedibilmente cambia e ce la prendiamo con altro, ma intanto abbiamo dichiarato. Finiamola di dire 'nessuno tocchi i Natale' o 'sarà un Natale libero', basta. La realtà ci dice che c'è un evidente calo della protezione rispetto alla trasmissione del Covid, che invece rimane intatta rispetto alla gravità della malattia e al decesso" lo evidenzia l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata.

"Oggi le persone mettono meno la mascherina al chiuso - evidenzia l'esperto - Inoltre mi chiedo: ce la facciamo a vaccinare entro Natale con la terza dose tutti quelli che hanno completato il ciclo vaccinale già da 180 giorni? Assolutamente no, mancano i medici vaccinatori e gli hub vaccinali sono stati ridimensionati. Quindi come facciamo a dire che passaremo un Natale senza rischi? Non è una corretta comunicazione che facciamo ai cittadini".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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