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Riprendono i negoziati per la pace ma Israele non ferma i raid

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Israele, gli Stati Uniti e il Qatar hanno concordato di riprendere i negoziati per ottenere il rilascio degli ostaggi ma continuano i raid sulla Palestina

Israele, gli Stati Uniti e il Qatar hanno concordato di riprendere i negoziati per ottenere il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza e una tregua con Hamas. Lo scrive il sito di informazioni Walla secondo il quale l'Egitto e il Qatar medieranno nuovi negoziati in settimana sulla base delle nuove linee guida messe a punto a Parigi dal direttore della Cia William Burns, dal capo del Mossad David Barnea e dal primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani. E' da aprile che non si registrano progressi nei negoziati.

Intanto è salito a 35.903 il numero dei palestinesi rimasti uccisi nella Striscia di Gaza da quando è iniziata la rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas lo scorso 7 ottobre. A fornire i dati è il ministero della Sanità di Gaza City aggiungendo che 80.420 palestinesi sono rimasti feriti nell'offensiva militare israeliana. Solo nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 46 persone e altre 130 sono rimaste ferite, riferiscono fonti da Gaza.

La Turchia continuerà il suo pressing economico e diplomatico nei confronti di Israele fino a quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ''non metterà fine ai massacri nella Striscia di Gaza''. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta l'agenzia di stampa Anadolu.

"Siamo profondamente preoccupati per la devastante e crescente crisi umanitaria a Gaza". Così il G7 Finanze nelle conclusioni approvate a Stresa. "Chiediamo a Israele di adottare le misure necessarie per garantire i servizi bancari tra le banche israeliane e palestinesi, in modo che continuino le transazioni finanziarie vitali e il commercio e i servizi e di rimuovere o allentare le misure che hanno avuto un impatto negativo sul commercio per evitare di aggravare ulteriormente la situazione economica in Cisgiordania", si aggiunge.

"Sottolineando che è necessaria un'azione urgente - affermano i ministri delle Finanze del G7 - continueremo a cooperare per fornire assistenza umanitaria vitale ai palestinesi bisognosi e a sostenere i civili e le economie della regione che subiscono l'impatto negativo della crisi e dei suoi effetti collaterali. Considerando i rischi umanitari ed economici posti da un'escalation regionale, anche attraverso le interruzioni del traffico marittimo internazionale, ribadiamo il nostro appello alla stabilità della regione. Il mantenimento della stabilità economica in Cisgiordania è fondamentale anche per la sicurezza regionale".

26 Maggio
Autore
Claudio Mascagni

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