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Oggi lo sciopero Generale di Cgil e Uil, le parole di Landini

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Grande assente la Cisl. Numeri alti secondo le sedi sindacali al sud

L'ultimo sciopero generale è stato nel 2014, contro il Jobs Act, ve lo ricordate quello che parlava in inglese? Beh, oggi siamo molto peggio che nel 2014". Queste sono tra le parole che ha pronunciato oggi il leader della Cgil Maurizio Landini in occasione della giornata dello sciopero generale indetto dai sindacati contro la manovra del governo.

Grande assente la Cisl, mentre in alcune delle più grandi piazze d’Italia manifestavano Cgil e Uil. A Roma, in Piazza del Popolo, è intervenuto il leader sindacale Maurizio Landini, attuale segretario della Cgil, che ha definito lo sciopero di oggi come "Una tappa iniziale verso le riforme”.

Non ci fermiamo – ha proseguito l’ex segretario della Fiom - perché vogliamo un vera riforma fiscale, volgiamo nuove politiche industriali, volgiamo che cambino i processi produttivi e che le persone abbiano diritto di un lavoro dignitoso e non precario: questo, dunque, non è che l''avvio e una partecipazione come quella che vediamo oggi, di persone che nonostante la crisi continua a battersi, ci invita a continuare". 

Prima di raggiungere il palco per il comizio, Landini ha rilevato come si sia determinata "Una lontananza tra i bisogni del Paese reale e la politica, che si sta sempre più chiudendo al suo interno e non si pone il problema che ormai metà del suo corpo elettorale non va a votare e non si sente rappresentata. Il sindacato svolge la funzione di incanalare questo disagio sociale”.

Lo sciopero generale indetto dai sindacati è stato criticato da Salvini e Meloni. Il primo lo ha definito “Farsa”, mentre la leader di Fratelli d’Italia ha parlato dello sciopero di 8 ore come di un rallentamento dell’economia, che “Non mi pare aiuti il problema che viene posto". Alle critiche, Landini ha risposto affermando che "Quello che divide il Paese non è lo sciopero generale ma l'evasione fiscale, la precarietà sul lavoro, l'ingiustizia verso le classi più disagiate"

Sulle Pensioni 

Dal palco, il leader della Cgil ha fatto sapere che le delegazioni sindacali incontreranno il premier Mario Draghi nella giornata di lunedì, dove i rappresentanti del mondo del lavoro discuteranno delle pensioni, invocando una riforma “Vera” della legge Fornero.  “Mi sembra che più nessuno voglia discutere di cambiare la riforma Fornero: noi giudichiamo il governo da quello che fa e se non fa quello che stiamo chiedendo, come oggi, noi scioperiamo e andiamo in piazza" ha detto Landini dal palco.

L’unità dei sindacati

Riferendosi all’assenza della Cisl, Landini ha invocato il bisogno di unità dei sindacati, anche mantenendo intatto il pluralismo sindacale: "Proprio perché siamo non per un sindacato unico ma per la libertà sindacale, per la democrazia, per la partecipazione il pluralismo sindacale, non ci stancheremo mai di lavorare per l'unita del mondo del lavoro. E lo dico chiaro: mi auguro che anche la piazza di sabato della Cisl sia piena perché non abbiamo bisogno di divisioni ma di unità e ci batteremo per continuarla questa battaglia insieme" ha concluso.

I numeri dello sciopero

A Roma, il personale Atac ha aderito al 30,2%, mentre la Cgil Calabria parla di un’adesione dall’80 al 100%. Anche per i metalmeccanici l’adesione è stata alta, intorno all’80%, "Si tratta di un dato significativo che parla del malessere sociale di chi non si sente rappresentato" ha detto la leader Fiom Francesca Re David. Anche Cgil e Uil Sicilia hanno parlato di un’altissima adesione allo sciopero, con 10mila persone presenti in piazza a Palermo.

2 anni fa
Autore
Emanuele Di Casola

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