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Gli Usa pressano Israele per ritardare l'attacco su Gaza

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La diplomazia statunitense cerca di convincere gli israeliani di ritardare l'operazione di terra sulla Striscia di Gaza

Gli Stati Uniti stanno facendo pressione su Israele perché ritardi la sua programmata operazione di terra sulla Striscia di Gaza, favorendo così i negoziati per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas e l'invio di aiuti alla popolazione palestinese. Lo riferiscono due fonti ben informate citate dalla Cnn.

''L'Amministrazione ha fatto pressione sulla leadership israeliana affinché ritardasse'' la sua operazione di terra dopo ''i progressi sul fronte degli ostaggi'' e per la necessità di far arrivare camion di aiuti a Gaza, ha detto una fonte informata sui negoziati.

Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh ha chiesto alla comunità internazionale di formare ''un fronte unito'' per fermare gli attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza.

"Mettiamo in cima alle nostre priorità quella di fermare l'aggressione israeliana e di portare aiuti medici e umanitari per prevenire una grave catastrofe umanitaria", ha detto Shtayyeh durante un incontro con 25 ambasciatori, rappresentanti e consoli.

''Se continuano gli attacchi su Gaza, le navi israeliani nel Mar Rosso verranno attaccate''. E' la minaccia dei miliziani sciiti Houthi in Yemen. Nei giorni scorsi il Pentagono aveva riferito una nave da guerra della Marina americana nel Mar Rosso aveva intercettato tre missili da crociera "e diversi droni" lanciati dai miliziani sciiti Houthi dello Yemen "potenzialmente verso obiettivi in Israele".

Intanto ieri "pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace”. Lo fa sapere il Vaticano.

23 Ottobre
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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