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L'infinito calvario di Zaki si allunga ulteriormente

Patrick Zaki

Lo studente egiziano dovrà attendere il prossimo aprile per conoscere il proprio destino. Nell'udienza di lunedì, sentenza rinviata

Si allunga ulteriormente la storia di Patrick Zaki, lo studente arrestato in Egitto nel febbraio 2020 per via di quanto scritto sui social in difesa di quella che oggi è il suo avvocato.

L’udienza tanto attesa di ieri si è infatti, non si è conclusa con la tanto attesa sentenza di assoluzione, bensì con un rinvio al prossimo mese di aprile.

Secondo la legge egiziana, Patrick Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera falsi, sulla base dei quali la magistratura egiziana basa le sue accuse.

Patrick George Zaki, è un giovane attivista e ricercatore egiziano, che si trova dal 7 febbraio 2020 in detenzione preventiva fino a data da destinarsi. È un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

In Italia la sua storia ha avuto particolare risonanza in quanto Zaki è uno studente del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di “Women’s and Gender Studies”) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Due anni orsono, appunto il 7 febbraio 2020, venne fermato all’Aeroporto del Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall’Italia.

Come ricostruisce Amnesty International, nel suo paese avrebbe dovuto trascorrere solo una vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica. E invece è iniziato l’incubo.

Dopo diverse ore di sparizione forzata, ricompare il giorno dopo, 8 febbraio, di fronte alla procura della città di Mansura per la convalida dell’arresto. Il mandato di cattura contiene le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si tengono però solo a luglio. Poi ancora mesi di attesa fino all’udienza del 31 gennaio con il rinvio.

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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