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Istat: '+6,5% 2021 è record dal '95, numeri al top da anni '70

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Si stima che l'economia italiana sia cresciuta del 6,5% l'anno scorso e che si espanderà ulteriormente del 4,7% nel 2022. Entusiasta il ministro Brunetta

S&P stima che l'economia italiana sia cresciuta del 6,5% l'anno scorso e che si espanderà ulteriormente del 4,7% nel 2022 grazie ai trasferimenti europei e al miglioramento della situazione epidemiologica a supporto della domanda interna, oltre a una solida crescita delle esportazioni. E' quanto indica l'agenzia di rating secondo la quale la ripresa dovrebbe portare quest'anno a un leggero calo del debito pubblico netto italiano in rapporto al pil, che si attesterà al 141,8%, rispetto a un picco del 145,4%. Tuttavia, con una crescita inferiore o un ritmo più lento del riequilibrio fiscale rimangono rischi per la sostenibilità del debito, avverte.

S&P prevede che l'Italia registrerà un deficit pubblico di circa il 5,8% del pil nel 2022 contro l'8,8% nel 2021, grazie all'eliminazione da parte delle autorità delle spese straordinarie legate alla Covid-19 e alla continua ripresa delle entrate.

La crescita del prodotto interno lordo del 6,5% nel 2021 è ''il massimo da inizio serie'' storica, che risale al 1995. Per poter fare ''un confronto non in termini tecnici bisogna risalire al 1976 e prima il al 1973''. In particolare nel 1976 la crescita del Pil era stata 6,6% ed era stata del 6,7% nel 1973. Lo spiegano i tecnici dell'Istat nel corso della conferenza stampa che segue la diffusione del dato sul pil dello scorso anno.

Se l'economia dell'Italia crescesse al tasso congiunturale dello 0,5% - 0,6% ''riassorbiremmo nel primo trimestre del 2022 l'intero gap e torneremmo a quel sentiero di crescita, allo stesso punto che abbiamo raggiunto nell'ultimo trimestre del 2019'' ancora l'Istat nel corso della conferenza stampa che si svolge dopo la diffusione dei dati relativi alla crescita del prodotto interno lordo nel 2021, precisando che la stima e il risultato di ''un fatto aritmetico contabile''.

'Usciamo da un biennio nel corso del quale il Pil ha avuto una variazione di 15 punti in 24 mesi. E' un fatto storico che non ha molti precedenti.

Per inflazione e caro energia "il Governo è preoccupato, come lo sono l'Europa e il mondo. Non conosciamo ancora la gittata del fenomeno: potrebbero essere delle fiammate, delle bolle. Gli analisti sono divisi. Io credo che con la primavera, con la minore esigenza di energia e di gas, cali la pressione e calino anche i prezzi. Però bisogna controllare che non ci sia una pancia, una flessione momentanea nel processo di crescita. Se il +6,5 del 2021 dà un trascinamento molto consistente e ci porta oltre il 4%, verso il 4,5%, nel 2022, avremo avuto nel biennio un +11%, circa due punti in più di quello che abbiamo perso nel 2020, l'anno più tragico della pandemia" lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un'intervista a '24 Mattino' su Radio 24.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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