Calenda-Renzi: Gelimini applaude, ironia Conte e Gasparri

“Con l’intesa raggiunta tra Carlo Calenda e Matteo Renzi nasce oggi il polo della serietà e del buongoverno, che può proseguire il lavoro avviato dal governo Draghi. Buonsenso, concretezza, futuro. È un nuovo inizio”. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie.

"Renzi e Calenda obbligati a stare insieme: non ci sono più partiti da lasciare, leader da tradire e patti da sciogliere. Sono certa che andranno d'accordo, fino al 26 settembre", scrive su Twitter Paola Taverna, vicepresidente del M5S.

“Calenda la Trottola continua a girare come un ossesso. Confermandosi la persona meno affidabile del panorama politico. Firma il patto con Letta, rompe il patto con Letta. Dà baci a Letta sapendo che entrerà in campo nella loro coalizione anche Fratoianni ma poi si rimangia il bacio emulando noti precedenti di baci seguiti da tradimenti. Adesso si allea con Renzi dopo aver proclamato precedentemente in maniera drastica e convinta: «non mi alleerò mai con Renzi». Difatti questa settimana si allea con lui. Che farà Calenda la Trottola la prossima settimana?". Lo domanda il senatore di Fi, Maurizio Gasparri.

"Come fa a proporsi come punto di riferimento un personaggio così imprevedibile e così trasformista? Ministro di Renzi poi nemico di Renzi, eletto nelle liste del Pd, alleato con il Pd poi nemico del PD. Pronto a lanciare anatemi contro Renzi ma poi, non avendo le firme per presentarsi da solo, rapido nell'abbracciarlo pur di rimanere a galla. È l'esempio peggiore della politica del trasformismo e del galleggiamento. E si spaccia per novità? Cose del genere si vedono da decenni ed è meglio riporle rapidamente in archivio”, conclude Gasparri.

"Nuova settimana, nuovo cambio di alleanza per Calenda. Ora è il momento di abbracciare il Rinascimento saudita di Renzi, per provare insieme a trovare un posto in Parlamento. Le emergenze di cittadini e imprese? Un dettaglio secondario". Lo scrive su Twitter il leader del M5S Giuseppe Conte, commentando l'accordo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi.