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Pe ricostruire l'Ucraina servono anche le armi

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Secondo il generale Giorgio Battisti

"La consegna di armi ritengo rientri nella linea di azione che anche il precedente governo ha sempre mantenuto, quella di supportare, nei termini che l'Italia è in grado di fare, la lotta che stanno sostenendo gli ucraini a seguito dell'aggressione russa. Del resto abbiamo preso dei chiari impegni politici a livello internazionale in questo senso, sia con questo governo che con il precedente. Teniamo anche conto che siamo i soci fondatori di Nato e Unione europea che hanno deciso di sostenere l'Ucraina. E' giusto, nei limiti delle nostre possibilità e in condizioni di assoluta parità con gli altri paesi delle alleanze, così come chiarito anche dal premier Meloni di recente. Si vada avanti in questa direzione, ne va anche della nostra reputazione in ambito internazionale". Lo dice il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano.

"Ieri il Ministro Urso è stato a Kiev insieme a Bonomi in occasione della apertura della sede di rappresentanza di Confindustria in previsione di una possibile ricostruzione del Paese - spiega ancora il generale - Penso che il sistema paese si stia muovendo in maniera concreta: una grande iniziativa che non sempre abbiamo avuto per l'Afghanistan. Bisogna tener conto che per la ricostruzione sarà comunque una 'competizione' con tanti altri Paesi. Il fatto di continuare a fornire armi ed equipaggiamenti sarà uno dei fattori che inciderà positivamente o meno sulla decisione da parte del governo ucraino. A mio avviso sarà in proporzione al sostegno che in termini di equipaggiamenti continueremo a dare al governo dell'Ucraina".

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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