Va previsto il tetto massimo del costo gas nella Ue

La dipendenza dai combustibili fossili (in Italia soprattutto dal gas) ed il contestuale aumento della domanda di energia sul mercato mondiale stanno rappresentando le cause principali dell’enorme crescita dei prezzi energetici riscontrata nelle ultime settimane. L'Alto Adige non fa eccezione. "La situazione - ha commentato il presidente di lvh.apa Confartigianato Martin Haller - è grave. Stiamo ricevendo numerose segnalazioni dalle nostre aziende e quasi tutte stanno cercando una via d'uscita dalla crisi energetica. Il pericolo concreto è che la produzione possa interrompersi, perché a un certo punto non sarà più possibile operare in modo economico. La conseguenza di una simile situazione potrebbe essere il licenziamento di una parte del personale".

Una speranza in riferimento alla riduzione dei prezzi dell'energia è rappresentata da un possibile tetto massimo al prezzo del gas a livello europeo. Ciò consentirebbe all'Europa di contrastare gli alti prezzi energetici, fornendo parimenti un importante contributo alla riduzione dei costi. "Spero che - ha aggiunto Haller - i Paesi europei si esprimano in modo unanime e chiaro in favore di questa iniziativa. Il tempo stringe!”. Una decisione sulla misura è attesa a livello di Ue per il mese di settembre, il tutto con l’obiettivo di garantire una riduzione per il periodo autunnale ed invernale".

In questo contesto, lvh.apa ha sottolineato ancora una volta l'importanza della vasta portata del cambiamento climatico in atto. La riduzione dei costi energetici sta diventando in particolare sempre più importante a seguito dell'attuale situazione di crisi. "Aumentare l'efficienza energetica nelle aziende - ha sottolineato il presidente - è indispensabile. Oltre alla dimensione ecologica, la priorità attuale è rappresentata dalla necessità di garantire una sicurezza negli approvvigionamenti, così come dei costi energetici accessibili".