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La Ue continua a sponsorizzare la macchina militare russa

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La denuncia del presidente ucraino Zelensky: "Innanzitutto serve embargo petrolio e rinuncia a tutte le forniture energetiche". Intanto arrivano armi dagli Usa

"L'Unione europea deve smettere di sponsorizzare la macchina militare russa". Lo dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell'ultimo video pubblicato su Telegram, nel giorno della visita dei presidenti di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. "Coloro - dice Zelensky - che hanno dal primo giorno sostenuto l'Ucraina senza dubitare se fornire le armi, e che ora stanno promuovendo un altro pacchetto di sanzioni per la Russia".

"Oggi i nostri colloqui sono stati fruttuosi. I presidenti hanno visto con i propri occhi Borodyanka e questo è per loro un altro motivo per inasprire le sanzioni", riferisce il presidente dell'Ucraina, chiedendo "innanzitutto l'embargo del petrolio e la rinuncia a tutte le forniture energetiche russe".

"La politica delle sanzioni - fa sapere - è stata oggi controllata da Michel McFoll e Andrii Yermak. Il loro gruppo lavora già da tre settimane e include sia esperti internazionali che nostri, che valutano le sanzioni e anche i modi in cui la Russia le evita".

Ma arrivano anche gli aiuti targati Usa. "Ho parlato oggi con il presidente Biden della responsabilità di tuti i militari russi che hanno commesso crimini di guerra e della collaborazione in questa direzione" dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell'ultimo video pubblicato su Telegram.

"Abbiamo parlato di nuovi aiuti per quanto riguarda la difesa: abbiamo concordato 800 milioni di dollari in armi, munizioni, artiglieria, elicotteri, veicoli corazzati", aggiunge Zelensky, dicendosi "grato per questo aiuto".

Il presidente ucraino ringrazia anche "l'Estonia per il sostegno e per le armi fornite". Con Tallin - fa sapere - "stiamo già lavorando nell'ambito della digitalizzazione e dopo la guerra ci potrebbero essere dei progetti ancor più grandi per ricostruire i sistemi digitali statali e la cyber difesa".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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