Le forze di Governo "riabilitano" Craxi
NEl 25° anniversario della morte del politico, tanti bei ricordi e tante dimenticanze sulla sorte giudiziaria
A sentire e leggere le dichiarazioni in memoria di Bettino Craxi, a venticinque anni dalla sua morte ad Hammamet, paese libico in cui si rifugiò per non finire in carcere, sembra che quel capo di governo finito invischiato pressoché in toto nelle inchieste di "Mani Pulite" e con varie condanne in terzo grado, abbia lasciato si se solo il ricordo di quanto fatto di buono.
"Nel 25° anniversario della scomparsa di Bettino Craxi ricordiamo con grande rispetto uno statista che ha profondamente segnato la storia politica italiana del Novecento. Oggi le sue intuizioni restano un riferimento prezioso per chiunque creda nel progresso: la sua visione riformista per modernizzare il Paese e le sue istituzioni, la sua autorevolezza in politica estera per un’Italia fedele all’Alleanza atlantica e all’Unione europea ma anche forte e autonoma, così come l’attenzione alle relazioni con i Paesi del Mediterraneo hanno lasciato un segno indelebile nella nostra storia. Rivolgo con affetto un pensiero alla sua famiglia e ai suoi cari". Lo dichiara il ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati.
''25 anni fa Bettino Craxi lasciava questa terra. La lasciava lontano dalla sua Italia, che aveva servito con intelligenza, capacità e coraggio. Pagò anche per questo coraggio. Fu attaccato anche perché si rifiutava di accettare il ruolo comprimario nel quale molti volevano rimanesse l’Italia. Ricordo i suoi discorsi alla Camera nel periodo devastante di tangentopoli e penso dovrebbero essere ascoltati da tutti per capire fino in fondo cosa accadde allora''. Così su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.
"A 25 anni dalla morte di Bettino Craxi resta un lascito importante, che ci richiama ad alcune priorità. L’esigenza di grandi riforme, l’obiettivo di rafforzare con il presidenzialismo ed il premierato la democrazia diretta. Il primato della politica sull'economia e sul ruolo degli apparati dello Stato, compresi quelli della giustizia. Perché la politica affonda la sua legittimazione nel consenso popolare. E tutto questo non deve essere messo in discussione". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
"Ovviamente attorno a Craxi - aggiunge - si svilupparono polemiche che non dimentichiamo e che riguardavano innegabili degenerazioni del sistema politico del tempo. Alcuni settori della magistratura, come si capì poi nel corso degli anni, però perseguitarono alcuni e lasciarono immuni altri. Ovverosia il gruppo dirigente del Pci-Pds-Pd. Con una esclusione di responsabilità dei vertici che resta ancora oggi una pagina di vergogna nella storia italiana. Anche perché il Pci-Pds-Pd vantano una storia piena di errori ‘morali’. Lo stesso Berlinguer guidava un partito che prendeva sostegni illegali da Mosca, dalle Cooperative Rosse e, con alcuni suoi esponenti, anche finanziamenti illeciti privati. Il mito dell’onestà di Berlinguer e della sinistra comunista e post comunista è una delle grandi menzogne, contro le quali Craxi si era battuto".
"Voglio sottolineare questo aspetto a 25 anni dalla sua morte, dopo avere promosso, insieme a Stefania Craxi che abbraccio con affetto, nei giorni scorsi al Senato, una bella iniziativa per presentare i libri di Stefania e di Aldo Cazzullo, ricordando ad anni di distanza la figura di Bettino Craxi", conclude Gasparri.
''Bettino Craxi è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali''. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25esimo anniversario della morte di Bettino Craxi.
''Interprete autorevole della nostra politica estera europea, atlantica, mediterranea sostenitrice dello sviluppo dei Paesi più svantaggiati, aperta al multilateralismo - prosegue il capo dello Stato - lungo queste direttrici ha affrontato passaggi difficili, rafforzando identità e valore della posizione italiana. Un prestigio che poi gli venne personalmente riconosciuto con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite.Le politiche e le riforme di cui si fece interprete sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie politiche, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese. Raccolse un consenso ampio quando riuscì a portare a conclusione il processo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, sul cui inserimento in Costituzione i socialisti si erano espressi, all’epoca della Costituente, in termini negativi''.
''La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Vicende giudiziarie che caratterizzarono quel burrascoso passaggio della vita della Repubblica. Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa del leader socialista - conclude Mattarella - desidero esprimere sentimenti di vicinanza ai familiari e a quanti con lui hanno condiviso impegno politico e personale amicizia''.
Stefania Craxi: "Grazie Mattarella, suo gesto passo ulteriore per scrivere bene storia"
"Un ringraziamento sentito al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le parole che ha inteso pronunciare in questo venticinquesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, restituiscono uno spaccato di verità sull’opera e sulla figura del leader socialista, rendono meriti e onore a una personalità, tutta politica, che ha segnato in positivo un tratto di storia repubblicana, e rammentano lo spessore e il protagonismo internazionale dell’esule di Hammamet. Il gesto del capo dello Stato, tutt’altro che formale, la sua attenzione, rappresentano un ulteriore passo affinché, come ripeteva Craxi, la Storia sia scritta bene. Grazie presidente". Così in una nota la figlia Stefania Craxi.
Tajani: "Sue idee innovative hanno agito per Forza Italia come bussola"
"Io credo che chi non ha memoria non ha futuro. Guido un partito, Forza Italia, che è cristiano e garantista in cui l'ispirazione molto moderna di Sturzo e le idee innovative di Craxi hanno sempre agito per noi come bussola. Il leader del Psi, Andreotti e Berlusconi sono stati i protagonisti della politica estera italiana negli scorsi decenni e dobbiamo molto a tutti e tre. Le eredità naturalmente vanno attualizzate, ed è quello che noi cerchiamo di fare. Ma la loro lucidità di sguardo e il loro approccio insieme ideale e pragmatico sulle grandi questioni del mondo, e di un mondo che adesso è ancora più in subbuglio rispetto a prima, sono particolarmente preziosi in questa fase", ha detto Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, in un'intervista al Messaggero.
Coinvolto nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano agli inizi degli anni 1990, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui.
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