Muro di Berlino, 39 anni dopo la caduta
Divise le due Germanie e il Mondo per decenni, simbolo di una divisione est-ovest insoluta
Era il 9 novembre 1989 quando venne abbattuto il Muro di Berlino, una barriera fisica ed ideologica che ha diviso il mondo in due dalla seconda gerra mondiale in poi.
"Oggi celebriamo il 'Giorno della libertà', istituito con la legge n. 61 del 15 aprile 2005 dalla Repubblica italiana. Una giornata - scrive su 'X' la premier Giorgia Meloni - per ricordare il crollo del Muro di Berlino, abbattuto il 9 novembre 1989, e con esso la fine del comunismo sovietico e dei regimi del Novecento. Con ancora negli occhi le potentissime immagini della folla che preme per aprire i varchi e poi danza sulle macerie di quel simbolo di oppressione che per quasi 30 anni ha diviso la Germania e, di fatto, il mondo intero. Immagini che hanno segnato la storia e che hanno contribuito in maniera determinante a consegnarci una società libera e democratica. Valori che dobbiamo in ogni modo difendere e rivendicare sempre, per noi che abbiamo la fortuna di conoscerli e per tutte le popolazioni oppresse. Viva la libertà. Mai più totalitarismi", il messaggio della premier.
Il Muro di Berlino, noto in tedesco come Berliner Mauer e ufficialmente chiamato Antifaschistischer Schutzwall (Barriera di difesa antifascista), era un complesso di fortificazioni attivo dal 1961 al 1989, costruito dal governo della Germania Est per prevenire la fuga dei suoi cittadini verso la Germania Ovest.
Questo "Muro" divenne il simbolo tangibile della "cortina di ferro", quella linea immaginaria che durante la guerra fredda separava le nazioni occidentali europee della NATO da quelle socialiste del Patto di Varsavia nell'Europa orientale.
Per 28 anni, dal 13 agosto 1961 al 9 novembre 1989, il muro che incorniciava Berlino Ovest tagliò in due la città. La caduta del muro iniziò con l'apertura delle frontiere ungheresi con l'Austria il 23 agosto 1989, evento che permise ai cittadini della Germania Est di emigrare verso l'occidente, seguito poi dalla decisione del governo della Germania Est di aprire le proprie frontiere con la Repubblica Federale.
La frontiera tra Berlino Ovest e Berlino Est era fortificata militarmente da due muri paralleli di cemento armato, separati dalla cosiddetta "striscia della morte", larga alcune decine di metri. Durante questi anni, in accordo con i dati ufficiali,[7] furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. In realtà tale cifra non comprendeva i fuggiaschi catturati dalla Germania Est: alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate e in seguito assassinate.[8][9] Il governo della Germania Est diede ordini di tiro alle guardie di frontiera che si occupavano dei disertori; tali ordini erano diversi dagli ordini di sparare per uccidere, la cui esistenza è sempre stata negata dai funzionari della Germania Est.[10]
Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania Ovest e a Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio molti cittadini della Germania Est si arrampicarono sul muro e lo superarono per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usata attrezzatura industriale per abbattere quasi tutto quello che ne era rimasto. Ancora oggi c'è un grande commercio di piccoli frammenti.
La caduta del Muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca, che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
Il "Muro" era un lungo sistema di recinzione in cemento armato, lungo 155 km e alto 3,6 metri, che circondò dal 1961 la parte occidentale della città di Berlino, appartenente alla giurisdizione della Germania Ovest, ampia circa 480 km² e comunemente detta Berlino Ovest, per separarla dalla parte orientale della stessa città, divenuta capitale della Germania Est e comunemente detta Berlino Est.
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