Morto a 9 anni a Marsa Alam, lo sfogo dei genitori
Alessandra Poz e Marco Cossettini: "Più sicurezza per turisti in Egitto"
Alessandra Poz e Marco Cossettini, i genitori di Mattia, morto a 9 anni lo scorso 6 gennaio mentre era in vacanza con la famiglia a Marsa Alam, chiedono che quanto accaduto al loro figlio diventi uno sprone affinché le condizioni per i turisti che trascorrono del tempo in Egitto siano più sicure. "Crediamo che sarebbe utile predisporre dei protocolli per gestire le emergenze sanitarie, anche con la collaborazione dei tour operator e della politica locale. Non sappiamo - hanno spiegato in una conferenza stampa - se il prolungarsi dei tempi di intervento abbia influito sulla vita di Mattia, certo è che ci auguriamo che quello che è accaduto a noi non succeda a nessun altro".
Cosa è successo
"Mattia nel corso di un’escursione in barca aveva accusato un malore - si legge e in una nota della famiglia, rappresentata dall'avvocata Maria Virginia Maccari - e dopo essere stato visitato nel punto sanitario del resort è stato portato a Marsa Alam dove però gli standard di cura si sono rivelati estremamente diversi da quelli italiani. Lì è emerso, da una Tac, che il bambino avesse in atto diverse patologie (tumore cerebrale, diabete, covid). L’analisi clinica precedente all’episodio, invece, parla di un bambino che nel corso della sua vita è sempre stato in salute, senza alcun tipo di patologia conclamata né di sintomo. E così i genitori hanno richiesto che venisse disposto il riscontro diagnostico all’Azienda Ospedaliera Universitaria Udinese, non appena rientrata la salma".
Il rientro in Italia
“Per riportare Mattia in Italia in tempi rapidi è stato fatto un lavoro diplomatico importante da parte dell’ambasciatore Michele Quaroni, del console generale Federico Novellino con il fondamentale supporto locale del console onorario di Hurgada Orazio Gioacchini e del suo staff. Questo lavoro – commenta il papà del bambino, Marco Cossettini – ci ha permesso di riportare presto Mattia in Italia e di scongiurare la possibilità che venisse effettuata l’autopsia in Egitto".
"Siamo stati circondati da un affetto costante e continuo, per questo motivo vogliamo ringraziare tutte le persone che ci stanno sostenendo", riferiscono i genitori di Mattia. "Venerdì scorso si è celebrato, nel duomo di Tricesimo, il funerale di Mattia, alla presenza di migliaia di persone, che ora attendono di conoscere la verità su quanto emerso. L’esito dell’autopsia - conclude la nota - si legge nella nota, che la famiglia comunicherà alla stampa, si saprà nell’arco di alcune settimane".
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