Forze di Polizia italiane razziste, l'accusa dall'Europa
Il Consiglio d'Europa: "L'Italia studi razzismo tra le forze di polizia"
Il Consiglio d'Europa raccomanda oggi, mercoledì 28 maggio, al governo italiano di "condurre uno studio indipendente sulla profilazione razziale per valutare la situazione nel Paese". A parlarne è Bertil Cottier, presidente della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri), l'organismo antirazzismo del Consiglio d'Europa, durante la conferenza stampa per la presentazione del rapporto annuale dell'ente.
Nel documento spiccano la profilazione razziale da parte della polizia, la segregazione degli alunni rom e la transfobia tra le sfide principali dei 46 Paesi membri del Consiglio d'Europa, organizzazione con sede a Strasburgo che promuove i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. In particolare, il rapporto osserva che il frequente ricorso da parte delle forze dell'ordine a pratiche di fermo e perquisizione (basate sull'origine nazionale o etnica, sul colore della pelle, sulla religione o sulla cittadinanza) è indicativo di un potenziale fenomeno di profilazione razziale.
"L'Ecri ha individuato tali pratiche in diversi contesti, tra cui il controllo delle frontiere, le azioni contro il terrorismo o l'estremismo e le misure di controllo applicate dalle forze dell'ordine in determinate aree geografiche senza alcun sospetto concreto nei confronti di una persona in particolare", evidenzia un comunicato stampa dell'organismo, in cui si ribadisce che tale pratica "genera nella società un senso di umiliazione e ingiustizia" e compromette il lavoro degli agenti che rispettano la legge e gli standard etici della polizia.
Gasparri: "Inaccettabili accuse razzismo a forze polizia"
"Il Consiglio d’Europa, ancora una volta, si abbandona a dichiarazione fuorvianti e consigli inutili. Tornare ad accusare di 'razzismo' le nostre forze di polizia è assurdo e inaccettabile" dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Non permetteremo che un organo, che dovrebbe essere super partes, si permetta di offendere e delegittimare ripetutamente chi ogni giorno garantisce la nostra sicurezza. Il Consiglio d’Europa si conferma una struttura indegna. Schierati sempre dalla parte sbagliata, non finiscono mai di stupirci. Il popolo in divisa non si tocca. E dovremmo dire ‘basta’ con lo spreco di risorse pubbliche per un organo che si dimostra sempre più ridicolo".
La Russa: "Solidarietà a nostre forze di polizia"
"Alle nostre donne e ai nostri uomini in divisa - che tutti i giorni con grandi sacrifici e mettendo a rischio la propria vita - garantiscono la sicurezza e la salvaguardia dei diritti di tutti, giungano la mia solidarietà, la mia stima e la mia gratitudine" dice Ignazio La Russa, presidente del Senato.
Procaccini (FdI): "Organismo ormai ridotto a Ong"
"Anche oggi il Consiglio d’Europa, con la sparata contro le forze dell’ordine italiane accusate di razzismo, ha perso l’occasione per smentire chi lo ritiene un organismo ormai piegato ai propri pregiudizi ideologici" scrive in una nota Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo Ecr al parlamento europeo. "Spiace che un organismo nato con così buoni propositi sia adesso ridotto a una ong politicizzata come molte altre. E come altre ong pagato con soldi pubblici, anche italiani, malgrado non abbia in realtà alcuna istituzionalità".
Fidanza (FdI): "Consiglio d'Europa trasformato in centro sociale"
"Il Consiglio d’Europa ha smarrito la sua funzione originaria e si è trasformato in una sorta di centro sociale istituzionalizzato, che prende di mira gli Stati membri in base a pregiudizi politici" scrive in una nota Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia. "Lo abbiamo visto con le ultime strampalate sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di immigrazione, che hanno portato alla sacrosanta iniziativa Meloni-Frederiksen. E lo vediamo ancora oggi con gli attacchi di un suo organismo tecnico-politico di dubbia legittimità contro le forze dell’ordine italiane, tacciate di essere responsabili addirittura di profilazione razziale".
L'eurodeputato definisce i commenti del Consiglio d'Europa "un’accusa infondata e intollerabile, che mette ancora una volta sotto accusa chi si occupa ogni giorno di tutelare la sicurezza pubblica e l’incolumità degli italiani. La migliore risposta a questi deliri ideologici sta nella concretezza del governo Meloni che, con il disegno legge Sicurezza, si schiera apertamente al fianco di chi ci difende", aggiunge.
Scurria: "Consiglio d'Europa torni a essere arbitro imparziale"
"Il Consiglio d'Europa, nato nel 1949 per promuovere democrazia, diritti umani e Stato di diritto, appare oggi sempre più distante dalla sua missione originaria. Le recenti richieste dell’Ecri, che chiede per l’Italia uno studio indipendente sulla presunta profilazione razziale da parte delle forze di polizia, rappresentano una deriva ideologica inaccettabile, profondamente ingiusta" dichiara il vicecapogruppo in Senato di Fratelli d’Italia, il senatore Marco Scurria, componente della delegazione del Consiglio d'Europa.
"Accusare chi ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini, intervenendo nei quartieri più difficili del Paese, salvando vite e proteggendo i più fragili, è un'offesa al lavoro coraggioso delle nostre forze dell’ordine. Il Consiglio d’Europa deve tornare a essere un arbitro imparziale e credibile nella tutela dei diritti. Difendere chi serve lo Stato con onore significa difendere anche lo spirito vero delle istituzioni europee", conclude.
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