Covid, contro il boom contagi, lockdown dei non vaccinati
La soluzione di Roberto Battiston, astrofisico, coordinatore dell'Osservatorio epidemiologico dell'università di Trento
Terze dosi per tutti, screening nelle scuole e... loockdown per i non vaccinati. La ricetta di Roberto Battiston, astrofisico, coordinatore dell'Osservatorio epidemiologico dell'università di Trento, è drastica e prevede anche il provvedimento drastico ai danni di chi, per scelta, ha evitato il vaccino: "Nei prossimi giorni assisteremo a una moltiplicazione dei contagi che supererà di molto le aspettative del passato, in queste condizioni andremo rapidamente verso i 100 mila positivi al giorno. La crescita dei contagi causati dalla variante Omicron è talmente rapida che potrebbe causare ben presto un'emergenza sanitaria: in condizioni normali si sarebbe sviluppata nel corso di molti mesi, ora accade in poche settimane. A meno che non si prendano, in tempi brevi, nuove, efficaci misure di contenimento; i numeri mostrano, chiaramente, che quelle attualmente in vigore non sono sufficienti a fermare la rapida crescita di Omicron".
In un'intervista a 'La Stampa' ha poi aggiunto: "Guarderei forse alla Germania, dove hanno disposto un lockdown per i non vaccinati e, capo a un mese, hanno sensibilmente ridotto il numero di casi gravi e di decessi. Replicare uno schema simile da noi vorrebbe dire proteggere una frazione di meno del 10% dei cittadini, senza penalizzare il restante 90%: così li mettiamo al riparo dall'infezione, con possibili esiti gravi, ed evitiamo di mandare in crisi il sistema sanitario".
Ripetiamo tutti i giorni che il dato più importante è quello dei ricoveri in ospedale: ma se aumentano vertiginosamente i contagiati, l'impatto sul sistema sanitario sarà inevitabile, o no? "Non c'è dubbio, ma bisogna distinguere tra coloro che hanno fatto 2 o 3 dosi di vaccino, per i quali il rischio di finire in ospedale con forme gravi del Covid è molto piccolo, e i non vaccinati, per i quali rischiamo invece di vedere le conseguenze più serie. In Italia - osserva - abbiamo ancora un 10% della popolazione adulta senza protezione, poco meno di 6 milioni di persone, buona parte sopra i 30 anni: per loro l'ospedalizzazione rappresenta un rischio concreto. Con la Delta i vaccinati costituivano una difesa anche per la comunità dei non vaccinati, con la Omicron questa difesa è sostanzialmente saltata".
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