Fiere, nel 2024 ripianato il gap, il 2025 per il boom
Danese (Aefi): "2024 buon anno, bilanci molto importanti per aziende"
Nel 2024, statistiche alla mano, le Fiere in Italia sono riuscite a ripristinare i valori del 2019, ovvero l'ultimo anno prima dell'arrivo del Covid. Nel 2025 è quindi lecito attendersi una prospettiva di ulteriore crescita. Maurizio Danese, presidente di Aefi, Associazione delle esposizioni e fiere italiane, sull'anno appena concluso per il sistema fieristico italiano. si è espresso dipanando dati incoraggianti in vista del nuovo anno. Un anno importante che ripropone una successione di eventi fieristici in Italia, tornata al completo soprattutto per quanto riguarda gli eventi fieristici Internazionali che si svolgono in Italia. Un settore che vedrà tra gli appuntamenti di maggior richiamo EdilExpoRoma - Tutto per Costruire e Abitare, Fiera Internazionale dell'Edilizia che dal 15 al 18 maggio 2025 a Fiera di Roma inaugura il calendario degli evrnti fieristici internazionali dedicati all'edilizia in toto che si svolgono in Italia.
Danese, proprio a proposito delle fiere del 2024 guardando al 2025 ha precisato: "Il 2024 è stato un buon anno, in cui le fiere italiane hanno recuperato tutto il gap hanno che avevamo nel 2019, anche con bilanci veramente molto importanti. Li vedremo qui tra un paio di mesi alla pubblicazione dei bilanci delle aziende, ma insomma credo che il sistema fieristico abbia veramente e completamente sanato i danni del periodo del Covid".
Il Covid ha rappresentato per le Fiere un banco di prova e di sopravvivenza importante ma che per lo stesso Danese è anche servito a rafforzarne le strutture: "Ne escono un po' più rafforzate, perché l'utilizzo in quel periodo in maniera obbligatoria dei nuovi strumenti digitali e di comunicazione ha permesso oggi di abbinarli alle fiere in presenza, e di erogare nuovi servizi in grado di soddisfare sempre al meglio i nostri espositori e visitatori. Quindi i gufi che paventavano la chiusura del sistema fieristico a favore delle call e delle riunioni fatte online non ci sono più, ma questi strumenti digitali sono un buon compagno di viaggio per le nostre fiere", aggiunge Danese.
Comincia adesso un nuovo anno, il 2025, che deve essere di consacrazione e nuovo slancio. La strategia è chiara, dopo la deliberazione da parte del cda dell'associazione del Piano di programmazione e sviluppo 2025. "Come Aefi -spiega- puntiamo sempre a rafforzare il ruolo della nostra associazione sia dal punto di vista dell'introduzione politica ma anche della fornitura di servizi all'azienda fieristica. Daremo una nuova sede ad Aefi e anche nuovi servizi a livello formativo a disposizione dei nostri soci. E stiamo portando avanti una serie di valutazioni per creare delle piattaforme a supporto dei nostri prodotti, che possono essere o delle fiere con quartiere, o dei nostri organizzatori, in modo tale di mettere a disposizione le strutture che alcune delle nostre fiere hanno all'estero, come servizio per chi vuole internazionalizzare i propri prodotti. L'obiettivo è dare una risposta e un'opportunità a chi vuole internazionalizzare il proprio prodotto garantendo e salvaguardando appunto le proprietà intellettuali di questi brand". Il Piano, infatti, accelera sulla messa a terra di ‘Aefi global network’, una piattaforma a supporto del lancio di manifestazioni e fiere all’estero.
Aefi, principale compagine del settore fieristico e degli eventi attiva nei tavoli istituzionali dedicati alla promozione, internazionalizzazione del Made in Italy e alla politica industriale del Paese, punta inoltre ad aumentare ulteriormente la propria quota di rappresentatività del comparto che oggi conta 60 associati (40 quartieri in cui si svolge il 96% delle manifestazioni internazionali e 20 organizzatori).
Danese sottolinea anche che "secondo uno studio realizzato con Roland Berger e presentato più di un anno fa solamente il 9% del fatturato delle nostre fiere che fanno internazionalizzazione è fatto all'estero, quando invece i nostri colleghi francesi e tedeschi fanno praticamente quasi il 30%. Abbiamo quindi un gap da recuperare. E tra l'altro avendo anche un prodotto che è il made in Italy, ben voluto da tutto il mondo, è nostro dovere cercare di spingere sempre di più questo tipo di attività. L'obiettivo nel 2025 quindi deve essere di aiutare le nostre fiere e i nostri brand ad essere più performanti attraverso l'estero il più possibile", sottolinea.
E per il 2025 Aefi punta a centrare un altro obiettivo. "Stiamo lavorando per cercare di creare un impianto normativo 'ad hoc' 'per le fiere', perché noi 'viviamo' di una serie di norme che arrivano da altri settori. Ad esempio uno stand che viene installato all'interno di un padiglione di un quartiere fieristico segue le stesse norme di un cantiere edile, con tutta una serie problematiche che non riguardano il nostro settore. Siamo quindi 'sotto scacco', per così dire, di varie norme che derivano da diversi settori e quindi vorremmo creare un testo unico con le nostre necessità ed essere tra virgolette un po' più snelli", conclude Danese riferendosi alla realizzazione di una sorta di 'libro bianco' contenente la proposta di uno specifico impianto normativo 'ad hoc' per il settore, propedeutico alla formulazione di un 'Testo unico delle fiere'.
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