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Edith Bruk rifiuta il premio della città di Anzio

il campo di concentramento di birkenau

La scrittrice ebrea scrive al sindaco della città Medaglia d’Oro e indica nella cittadinanza onoraria a Mussolini e alla dimenticanza della Di Consiglio

A quasi ottant’anni di distanza la seconda guerra mondiale continua a condizionare la storia di Anzio, cittadina laziale in cui avvenne lo sbarco degli Alleati che diede inizio alla cacciata dei nazisti.

Il Comune di Anzio aveva infatti invitato la scrittrice di origine ebrea, sopravvissuta alla Shoah, Edith Bruck, per conferirle il premio per la pace. La notizia è però che la scrittrice ha rifiutato il riconoscimento che il primo cittadino le avrebbe dovuto assegnare il 20 gennaio 2022 in occasione del 78° anniversario dello Sbarco.

In una lettera aperta Edith Bruck ha spiegato:

“Gentile Sindaco, sarei tornata volentieri per il Premio per la Pace nella sua città se nel frattempo non avessi saputo che è stata negata la benemerenza ad una mia correligionaria, Adele Di Consiglio. Una donna sola, sopravvissuta alla barbarie nazifascista che ha annientato la sua famiglia come la mia. Invece è stata riconfermata la cittadinanza onoraria a Mussolini, che ha ancora molti seguaci non solo nel suo territorio, ma nell’Europa stessa”.

Goffa la risposta del sindaco Candido De Angelis, che ha evidenziato come anche i suoi predecessori non si sono preoccupati di rittirare la cittadinanza onoraria al Duce, cittadinanza che nel pontino, lì dove sorgono le città di fondazione, non è cosa rara in molti comuni, anche se ci sono quelli, come il piccolo borgo di Maenza, che nel corso degli anni hanno provveduto a ritirarla.

Edith Bruck, oggi 90enne, è stata insignita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il 20 febbraio 2021 ha ricevuto a casa sua la visita di Papa Francesco e a giugno ha vinto con “Il pane perduto” il Premio Strega Giovani 2021.

Prosegue la lettera: “Io, superstite della Shoah, che da una vita scrivo e testimonio nelle scuole italiane, compito arduo e faticoso, senza l’odio verso alcuno, anzi nel nome della pace e fratellanza umana, avendo avuto la visita di Papa Francesco che mi ha chiesto perdono esteso al popolo martire, devo la fedeltà a me stessa e per la solidarietà con la signora Di Consiglio (che non conosco)”. E conclude: “La ringrazio ma non posso accettare il Premio per la Pace dove è in fermento la nostalgia attiva dell’epoca più vergognosa, incancellabile per chi l’ha vissuta”.

La città di Anzio, medaglia d’oro al merito civile proprio perr quanto patito durante la Seconda Guerra Mondiale, aveva conferito la cittadinanza onoraria nel 2014 a Roger Waters, figlio di uno dei soldati che persero la vita durante lo sbarco degli Alleati.

2 anni fa
Foto: Pixabay.it
Autore
Luca Morazzano

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