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Energia, un’italiana guiderà conferenza mondiale sul fotovoltaico

Enea, centro ricerca di Portici, Alessandra Scognamiglio

Alessandra Scognamiglio, ricercatrice del Centro Enea di Portici (NA) nominata guida della WCPEC

Si chiama WCPEC, ed è l’acronimo di World Conference on Photovoltaic Energy Conversion, la più importante conferenza mondiale sul fotovoltaico e sarà a guida italiana grazie alla scelta del comitato che ha individuato in Alessandra Scognamiglio, ricercatrice presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli) dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile per guidare l’appuntamento che si terrà dal 26 al 30 settembre del prossimo anno a Milano. Nominata General Chair a seguito di un processo di selezione[1], è la prima italiana al vertice del massimo evento nel settore fotovoltaico, che riunisce le tre principali manifestazioni in questo campo, l’European Photovoltaic Solar Energy Conference (EUPVSEC), il Photovoltaic Specialist Conference (IEEE PVSC) e l’International PV Science and Engineering Conference (PVSEC).

Laureata in Architettura, con dottorato in Tecnologie dell’ambiente e dell’architettura, Alessandra Scognamiglio è specializzata nell’integrazione del fotovoltaico negli edifici e nel paesaggio ed è coordinatrice della task force ENEA Agrivoltaico Sostenibile, per realizzare la prima rete nazionale di imprese, istituzioni, università e associazioni di categoria del settore, definire il quadro metodologico e normativo, le linee guida per la progettazione e valutazione degli impianti, gli strumenti di supporto ai decisori e promuovere le eccellenze italiane nel campo delle nuove tecnologie per l’energia rinnovabile, l’agricoltura e il paesaggio.

Il suo principale interesse è legato all’uso innovativo del fotovoltaico negli edifici e nel paesaggio. Dal 2008 offre il suo supporto alla European Photovoltaic Solar Energy Conference come topic organizer per il coordinamento del programma sull’uso del fotovoltaico negli edifici e in natura. È ideatrice e chair del “Photovoltaics | Forms | Landscapes. Beauty and power of designed photovoltaics”, organizzato con la collaborazione della Commissione europea – Joint Research Centre (JRC) - ed ETA Florence Renewable Energies, giunto quest’anno alla decima edizione. È inoltre autrice di oltre 100 pubblicazioni tra riviste, atti di conferenza e contributi in volumi, curatrice di alcune monografie e titolare di alcuni brevetti per componenti fotovoltaici innovativi, in cui il disegno assume una valenza rilevante. Docente di master post laurea organizzati da associazioni nazionali di architettura e professionali, e dalla stessa ENEA, continua a svolgere attività di diffusione e promozione attraverso partecipazioni a eventi scientifici e seminari.

“Sono onorata di servire questa conferenza come General Chair e orgogliosa che la comunità scientifica abbia scelto un architetto per questo ruolo”, sottolinea Alessandra Scognamiglio. “Siamo in una fase in cui la ricerca scientifica e tecnologica ha raggiunto traguardi anni fa inimmaginabili, grazie ai quali il fotovoltaico è già in molte zone del mondo la fonte di energia elettrica più economica e più diffusa (IEA World Energy Outlook 2021). Tuttavia esiste ancora una distanza notevole tra gli obiettivi legati alla decarbonizzazione del sistema energetico prevista al 2050, e il punto al quale siamo oggi.” Per Scognamiglio, “la conferenza rappresenta un’occasione unica per dimostrare come la tecnologia fotovoltaica e la trasformazione sostenibile del paesaggio possano essere coniugate in una visione unica per nuovi paesaggi culturali, ma per fare questo è necessario selezionare soluzioni in grado di catturare la bellezza e la grande adattabilità della tecnologia e di metterle in pratica, in accordo con i diversi attori del settore, attraverso opportune strategie progettuali che incorporino la struttura energetica nel paesaggio. Sono fiduciosa che la lunga storia culturale di questo Paese possa dare entusiasmo a tutta la comunità del settore per fare in modo che il fotovoltaico venga accettato come fatto di cultura”, conclude.

3 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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