2021, Odissea nello spazio Covid
Dall’assalto al Congresso Usa al ritorno dei Talebani, il secondo anno in pandemia
Il 2021 si è aperto con le immagini shock dell'assalto al Congresso dei sostenitori dell'ex presidente Donald Trump ed è proseguito con l'insediamento di Joe Biden e l'uccisione dell'ambasciatore Luca Attanasio. L'anno, il secondo in pandemia, sarà anche ricordato per il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan e per l'uscita di scena di due protagonisti della scena internazionale: Angela Merkel e Benjamin Netanyahu. Tra la fine del castrismo a Cuba e le rinnovate tensioni su Taiwan e Ucraina, l'Italia è tornata protagonista ospitando il G20 a Roma e co-presiedendo la Cop26 a Glasgow. Di seguito i principali eventi dell'anno che sta per concludersi.
6 gennaio - Una folla di sostenitori dell'ex presidente Donald Trump fa irruzione nel Congresso per impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden. Le immagini shock dei manifestanti nelle sale di Capitol Hill, un fatto mai accaduto nella storia Usa, fanno il giro del mondo. Il bilancio degli incidenti, su cui indaga una commissione della Camera dei rappresentanti, è di cinque morti.
20 gennaio - Sotto lo slogan "America is back" Joe Biden si insedia ufficialmente alla Casa Bianca. Come primi atti politici, riporta gli Stati Uniti nell'Accordo di Parigi sul clima e nell'Organizzazione mondiale della Sanità. Rinnova il trattato New Start e avvia un'azione diplomatica per rientrare nell'accordo sul programma nucleare iraniano (Jcpoa). C'è un cambio di passo, rispetto a Trump, nella lotta al Covid e, almeno nei toni, nei rapporti con l'Europa, ma restano sul tavolo le 'spine' Cina e Russia.
1 febbraio - Colpo di Stato militare in Myanmar. L'esercito prende il potere e arresta la leader de facto Aung San Suu Kyi, il presidente Win Myint e i vertici della Lega nazionale per la democrazia, che aveva vinto le elezioni di novembre. Nel Paese è proclamato lo stato di emergenza di un anno. La Premio Nobel per la pace è condannata a quattro anni di carcere per istigazione e violazione delle norme Covid, pena poi dimezzata dalla giunta militare.
22 febbraio - In un attacco contro un convoglio del World Food Programme all'interno del Virunga national Park vengono assassinati l'ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista congolese, Mustapha Milambo. "Auspico che venga fatta finalmente luce sul loro assassinio, e che si accertino prontamente tutte le responsabilità", ha affermato di recente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Ad Attanasio è conferito il titolo onorifico di ambasciatore di grado.
16 aprile - Finisce l'era dei Castro a Cuba, con Raul che annuncia le dimissioni da segretario del Partito comunista nel corso dei lavori dell'ottavo congresso all'Avana. Fratello e successore del 'lider maximo' Fidel Castro, l'89enne Raul lascia la guida del partito nell'ambito di una "graduale e ordinata transizione" del potere "verso le nuove generazioni". A prendere il suo posto è il presidente Miguel Diaz Canel.
10 maggio - Torna altissima la tensione nella Striscia di Gaza, dove a seguito di incidenti sulla Spianata delle Moschee ripartono gli scontri tra Hamas e forze israeliane. Dopo 11 giorni di guerra, le parti concordano un cessate il fuoco. Intanto Israele volta pagina mettendo fine alla leadership dopo 12 anni di Benjamin Netanyahu, il primo ministro più longevo ma anche più divisivo della storia del Paese. Il 13 giugno il governo Bennett-Lapid ottiene la fiducia alla Knesset. Il leader di Yamina giura come primo ministro.
23 maggio - Il volo Ryanair FR4978, diretto da Atene a Vilnius, viene dirottato verso Minsk, in Bielorussia, ed uno dei passeggeri, il giornalista Roman Protasevich, è arrestato al suo arrivo. A denunciarlo per prima è la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikansovskaya. Viene arrestata in Bielorussia anche la compagna di Roman Protasevich, la 23enne cittadina russa Sofya Sapega. Entrambi sono poi trasferiti ai domiciliari il 25 giugno.
23 luglio - Con un anno di ritardo, e tra i timori per il Covid, si tiene la cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici a Tokyo. Per l'Italia è un'edizione trionfale con 40 medaglie e che ha tra i protagonisti assoluti Marcell Jacobs. Sempre in Giappone il 31 ottobre si svolgono le elezioni generali a seguito delle dimissioni di Yoshihide Suga. Vince il Partito Liberal Democratico ed il nuovo premier è Fumio Kishida.
25 luglio - Il presidente tunisino Kais Saied sospende il Parlamento, destituisce l'ex premier Hichem Mechichi e concentra nelle sue mani il potere legislativo e giudiziario. L'11 ottobre firma il decreto con cui nomina a capo del governo Najla Bouden Romdhane, prima donna nella storia della Tunisia alla guida di un esecutivo. Il 13 dicembre Saied annuncia un referendum per una nuova Costituzione, il 25 luglio 2022, ed elezioni legislative nel dicembre del prossimo anno, quando saranno passati 12 anni dall'inizio della Rivoluzione dei Gelsomini.
15 agosto - Torna il regime talebano in Afghanistan. Il ritiro militare degli Stati Uniti, concordato nel 2020 da Trump con gli insorti e confermato da Biden con la deadline dell'11 settembre 2021 (20mo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle), si rivela in realtà una fuga scomposta dal Paese. Gli studenti coranici rientrano a Kabul dalla porta principale, complici la partenza dell'ex presidente Ghani ed il totale sfaldamento delle forze afghane. Kabul cade il giorno di Ferragosto, scatenando la fuga di migliaia di stranieri. Viene lanciata una gigantesca operazione internazionale di evacuazione dal Paese. Il 26 agosto un attentato suicida nei pressi dell'aeroporto rivendicato dall'Isis-K provoca 182 vittime, tra cui 13 marine.
23 agosto - La Polonia avvia la costruzione di un muro alto due metri e mezzo lungo la sua frontiera con la Bielorussia per bloccare il flusso migratorio che si è creato da quando, in risposta alle sanzioni dell'Unione Europea, a maggio il presidente Aleksandr Lukashenko ha aperto le frontiere con i Paesi Ue. Migliaia di migranti nei mesi successivi premono ai confini polacchi. L'obiettivo per molti di loro è raggiungere la Germania. Von der Leyen accusa Lukashenko di aver lanciato un attacco ibrido' all'Ue.
15 settembre - Stati Uniti, Regno Unito e Australia annunciano la nascita di Aukus, partnership trilaterale per la sicurezza, che consentirà ai tre Paesi di condividere la tecnologia in materia di sicurezza informatica, intelligenza artificiale, sistemi subacquei e capacità di attacco a lungo raggio e prevede di dotare l'Australia di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare.
26 settembre - In Germania si tengono le elezioni politiche che segnano il crollo dell'alleanza Cdu-Csu e la fine dopo 16 anni del 'regno' di Angela Merkel. Dopo mesi di trattative nasce la coalizione 'semaforo' tra Spd, Verdi e Liberal democratici con Olaf Scholz eletto nuovo cancelliere l'8 dicembre. "È stata un esempio per tante ragazze e giovani donne interessate alla vita politica. Ha trasformato il ruolo della Germania in Europa. Ci mancherà, ma sono sicuro avremo modo di vederla altre volte in Italia", sono state le parole del premier Mario Draghi in occasione dell'ultima visita della Merkel a Roma il 7 ottobre.
9 ottobre - Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz si dimette travolto dalle polemiche successive all'inchiesta che lo vede indagato per favoreggiamento della corruzione. Al suo posto va il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, il quale si dimette meno di due mesi dopo aver assunto l'incarico. Il 6 dicembre l'Austria ha un nuovo cancelliere, l'ex ministro dell'Interno Karl Nehammer.
15 novembre - Taiwan, Taiwan e ancora Taiwan. Può essere riassunto così il summit virtuale tra Xi Jinping e Joe Biden. Ogni sostegno all'indipendenza di Taiwan sarebbe come "giocare sul fuoco" e "chi gioca col fuoco si brucia", avverte il leader cinese. Ma anche il presidente degli Stati Uniti lancia un monito, rispondendo che gli Stati Uniti "si oppongono fortemente a sforzi unilaterali per alterare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo stretto di Taiwan". L'atteso summit non produce particolari svolte, che del resto non erano attese.
7 dicembre - Si svolge l'atteso colloquio tra Vladimir Putin e Joe Biden. Due ore di faccia a faccia in video collegamento con al centro inevitabilmente la crisi ucraina. Se venisse l'attaccata scatterebbero "sanzioni mai viste", scandisce Biden, mentre Mosca - secondo la Nato - continua ad ammassare truppe al confine, ma allo stesso tempo invia segnali di distensione chiedendo garanzie sul fatto che la Nato non si espanda verso Est.
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