Farmacie, da tamponi a nuovi servizi ricavi in crescita
Secondo Eurispes, in Italia c'è una farmacia ogni 3.129 abitanti, ma aumentano anche i farmaci contraffatti
Sotto la luce della croce verde, fatturati in crescita, nuovi servizi, un rapporto sempre più di fiducia con i cittadini. E un posto nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La pandemia suggella l'ascesa delle farmacie che per milioni di italiani hanno rappresentato un punto di riferimento durante Covid, come testimoniato anche dalle lunghe code davanti ai loro ingressi per poter fare i tamponi nei momenti di picco dei contagi. Sono 19.331 nel Paese, di cui 17.656 private e 1.675 pubbliche, con una media, in linea con quella europea, di una farmacia ogni 3.129 abitanti, secondo i dati di Federfarma.
La farmacia è il primo punto di contatto in caso di sintomi allergici (33%); dolori non causati da trauma (21%); mal di pancia, sintomi influenzali e mal di testa (rispettivamente 19%, 18%, 15%), segnala il Rapporto Eurispes.
Il prossimo banco di prova è il Pnrr: le farmacie hanno accolto le sfide poste dall'emergenza sanitaria, si legge nella sintesi del report, "adeguando rapidamente e in modo efficace il proprio modello di business alle condizioni di contesto. Il fondamentale ruolo svolto durante l’emergenza sanitaria è stato riconosciuto anche attraverso il Pnrr, che mira a valorizzare la farmacia quale primo presidio sanitario sul territorio".
Di contro altare però, aumenta anche la contraffazione dei farmaci. Anche in questo caso, l'impennata è legata al Covid.
Un fenomeno in crescita. E' la contraffazione farmaceutica che negli ultimi anni è ha registrato balzi in avanti e un'intensificarsi delle attività, anche sull'onda della pandemia, come rivelano le operazioni messe a segno a livello internazionale e che hanno sventato diversi traffici. Un mercato sommerso che spesso viaggia online, anche nelle 'zone più oscure' della Rete. Cambiano le modalità di trasporto, distribuzione e vendita e questa evoluzione sta "facilitando la diffusione dei prodotti", evidenzia il Rapporto Italia 2022 di Eurispes. A questo si aggiungono le "difficoltà tecniche intrinseche nell'individuazione e identificazione dei falsi. Basti pensare che l'analisi chimica è ancora oggi il metodo più affidabile per identificarli".
I farmaci più contraffatti? "Sono gli antibiotici, i farmaci per il trattamento della disfunzione sessuale, antidolorifici e antimalarici. D'altra parte, il fenomeno interessa pressoché tutte le categorie di farmaci e prodotti medico-sanitari. Oltre ad altri importanti gruppi di medicinali salvavita, ad esempio per la cura del diabete e per trattamenti oncologici, il problema si estende anche ai farmaci dedicati a disturbi 'minori'", come quelli per il trattamento delle allergie, o dell'ipertensione, "nonché agli integratori", si legge nella sintesi del report. Per dare un'idea del valore, il mercato della contraffazione nel mondo ammontava già a circa 4,4 miliardi di dollari qualche anno fa (Rapporto Ocse/Euipo 2019). Il Pharmaceutical Security Institut ha riscontrato nel periodo 2014-2018 una crescita del 102% dei casi. Secondo la Transnational Alliance for Illicit Trade, la quota di falsi nei mercati in via di sviluppo potrebbe rappresentare ben oltre il 10%, arrivando potenzialmente fino al 30% in Paesi come Asia, Africa e America latina.
Emblematico il caso della pandemia. All'avvento di Covid-19, evidenzia il rapporto, "è seguita un'improvvisa e frenetica ricerca di 'rimedi automedicali' e 'fai-da-te' in Rete, una tendenza che è subito stata cavalcata dalla criminalità. Di particolare rilievo in questo periodo è stata l'operazione Shield, coordinata dall'Europol in collaborazione con 19 Stati membri dell'Unione europea: iniziata nei primi mesi del 2020, si è tradotta nell'arresto di 660 persone, nell'oscuramento di 453 siti web e nel sequestro di medicinali e dispositivi medici per un valore di 25 milioni di euro. In Italia, nell'ambito della stessa operazione i Nas hanno sequestrato 62mila confezioni di farmaci e 1,5 milioni di unità tra compresse, fiale e polveri da lavorare.
A fare il punto su come si sta evolvendo il loro ruolo è il Rapporto Italia 2022 di Eurispes. Soltanto nel 2021 - si legge - gli italiani hanno speso 140 milioni di euro per i tamponi. Nello stesso anno le farmacie hanno conseguito ricavi per un totale di 2,3 miliardi di euro derivanti dalle vendite di prodotti per la prevenzione Covid. Sempre nel 2021 il loro fatturato ha avuto un incremento del 3,5% rispetto al 2020, e le farmacie sono arrivate a ricavi per 24,56 miliardi di euro. Questi i dati economici.
Ma il report mostra anche quello che rappresentano per la popolazione. Citando le risposte date ad Altroconsumo (2021) da un gruppo di intervistati. Emerge che gli italiani hanno apprezzato le informazioni e i consigli sui farmaci (69%); il servizio complessivamente erogato (63%); la disponibilità immediata dei farmaci (61%), e le informazioni e i consigli ricevuti su Covid (55%). Le farmacie in questi anni hanno cambiato pelle e il cliente non le vive più come il distributore di farmaci al dettaglio, ma vorrebbe avere accesso a nuovi servizi: informazioni circa la reperibilità di un farmaco (81%); la disponibilità di uno spazio in cui sia garantita la privacy (75%); la consegna a domicilio dei farmaci in caso di emergenza (71%), e un ruolo più attivo consentendo ai farmacisti di conoscere la storia clinica del paziente (48%).
Parallelamente, è stato condotto un controllo mirato sull'offerta in Rete, che ha consentito di individuare e oscurare, su provvedimento del ministero della salute, ben 132 siti Internet risultanti avere server ubicati all'estero e dati fittizi relativi ai gestori. Di questi siti, 112 erano riferiti a medicinali a base di principi attivi come idrossiclorochina, clorochina e azitromicina, per i quali, inizialmente, era stato sondato l'utilizzo contro Covid-19 nell'ambito di ricerche e studi clinici.
Il web nasconde diverse insidie sul fronte farmaci. Secondo la National Association of Boards of Pharmacist, cita il report, più del 95% delle farmacie online al mondo risulterebbe essere irregolare, mentre il 50% dei farmaci da queste venduti sarebbero illegali. Anche i vaccini finiscono nel mirino della contraffazione. E anche in questo caso il lato oscuro della Rete è uno snodo chiave.
"L'inizio della recente campagna di vaccinazione mondiale ha visto emergere in primo piano anche il dark web - si legge nella sintesi del rapporto di Eurispes - Nell'aprile 2021, la Guardia di finanza ha individuato e bloccato un giro di vendite di vaccini che vedeva coinvolti 4.000 iscritti tramite l'utilizzo di due canali dell'applicazione di messaggistica Telegram, dalla quale si veniva reindirizzati al dark web per l'acquisto tramite criptovalute".
Commenti