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Finanziamenti illeciti a Open, indagati Renzi, Boschi e Lotti

Matteo Renzi

La Procura di Firenze chiude le indagini e invia gli avvisi all’ex Premier, all’ex Ministro e altri 9

Brutte notizie per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti e l’ex presidente di Open Alberto Bianchi. La Procura di Firenze ha chiuso le indagini condotte sulle presunte irregolarità nei finanziamenti alla fondazione Open, ovvero la fondazione che sostiene le attività politiche di Matteo Renzi.

L’ex premier, oggi leader di Italia Viva, i due colleghi di partito, l’ex presidente di Open e l’imprenditore Marco Carrai sono stati infatti iscritti nel registro degli indagati per la vicenda oggetto di approfondimenti degli inquirenti e quindi hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini.

Nell’inchiesta sono coinvolte anche altre quattro società che hanno contribuito al giro di fondi che rientra tra i finanziamenti su cui la Procura tenta di fare luce.

Tra i reati contestati a vario titolo nell'inchiesta compaiono il finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio, traffico di influenze.

Nello specifico, viene ipotizzato che Luca Lotti si sarebbe interessato per far si che il Parlamento approvasse disposizioni normative favorevoli al concessionario autostradale Toto Costruzioni spa e per questo la procura di Firenze lo accusa di corruzione in concorso nell'inchiesta sulla fondazione Open.

Questa è l’ipotesi formulata nell’avviso recapitato all’onorevole redatto dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto Antonino Nastasi, titolari delle indagini.

Lotti, all'epoca dei fatti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), avrebbe avuto in cambio del suo operato dei finanziamenti.

Il gruppo Toto avrebbe versato all'allora presidente di Open, avvocato Alberto Bianchi, 800.000 euro a fronte di una prestazione professionale fittizia. Di questa somma, Bianchi avrebbe poi versato 200.000 euro alla Open e altri 200.000 al comitato per il Sì al referendum sulla riforma costituzionale.

 

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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