Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Il Friuli Venezia Giulia finanzia settore bosco legno

legno.jpg

Stanziati 6,5 milioni di euro per il sostegno alla filiera del settore

"Con due azioni distinte ma coordinate e complementari sul piano applicativo, andiamo a stimolare il settore bosco-legno verso investimenti innovativi, in un'ottica green e digitale, con una dotazione finanziaria complessiva di quasi 6,5 milioni di euro". A darne notizia è l'assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, che nella giornata di oggi ha portato all'attenzione della Giunta due distinti provvedimenti inerenti il settore produttivo del bosco-legno.

"Apriranno a breve due bandi del controvalore totale di 6,5 milioni di euro - ha rimarcato, a margine, Bini - dedicati alle micro, piccole e medie imprese regionali che svolgono attività nel settore della trasformazione del legno o dell'utilizzazione dei prodotti in legno. I contributi sono finalizzati principalmente all'ammodernamento e all'ottimizzazione dei processi produttivi, dei modelli organizzativi e di business, delle linee di prodotto e di servizio, oltre a sostenere investimenti accessori in beni materiali e immateriali, anche volti al mantenimento dell'occupazione esistente e alla crescita di nuovi posti di lavoro durevoli. Il tutto al fine di rilanciare e valorizzare le vocazioni locali, anche in un'ottica di filiera corta e di sostenibilità".

La prima delibera, in concerto con la Direzione centrale finanze, rientra nell'ambito del programma Fesr 2021-2027 ed è attinente a un bando a valere sull'Azione a3.2 "Sostegno agli investimenti produttivi nelle imprese che valorizzano l'adozione delle tecnologie, l'innovazione, l'internazionalizzazione e la transizione verso forme di produzione green", per la specifica tipologia di intervento a sostegno della filiera bosco-legno in "aree interne" (Alta Carnia, Dolomiti Friulane, Val Canale, Canal del Ferro, Valli del Torre e Valli del Natisone): la dotazione finanziaria è di 5.249.957 euro (di cui 4.249.957 euro di fondi Pr Fesr/Programma regionale cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, e un milione di fondi Par/Programma attuativo regionale). Questo bando si aprirà dal 14 ottobre 2024 fino al 31 gennaio 2025.

Di concerto con la Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche, la seconda delibera: si tratta di un regolamento afferente agli incentivi regionali per il "Sostegno degli investimenti produttivi della filiera legno-bosco", dedicato alle imprese che operano in zone esterne rispetto alle aree interne. A questo regolamento farà seguito l'approvazione del relativo bando che sarà aperto da fine ottobre 2024 al 31 gennaio 2025 (in coerenza con il primo bando con fondi Fesr/Par) e avrà una dotazione finanziaria di un milione di euro di risorse dal bilancio regionale. Nell'ambito del regolamento si è scelto di valorizzare anche l'utilizzo del legname proveniente da alberi schiantati a seguito di eventi calamitosi nel ciclo produttivo.

In entrambi i casi saranno finanziate le iniziative della durata di 24 mesi, prorogabili di altri sei mesi, che riguardano le operazioni della filiera che iniziano dopo lo stoccaggio del materiale ligneo sui piazzali, a seguire fino alla realizzazione del prodotto finito, con esclusione degli investimenti per la trasformazione a fini energetici.

Il contributo massimo concedibile è di 300.000 euro in regime di 'de minimis' e l'investimento deve comportare un costo ammissibile totale, minimo, pari ad almeno 100.000 euro. L'intensità di aiuto è del 50%, maggiorata del 10% nell'ipotesi in cui l'impresa sottoscriva un "accordo di foresta", e di ulteriori 5 o 10% qualora gli interventi vengano realizzato in una zona di svantaggio socio-economico 'B' o 'C'. L'istruttoria, condotta con procedimento a sportello, sarà orientata a privilegiare le imprese di piccole dimensioni. Saranno valorizzate, inoltre, le imprese che si impegnano a sviluppare progettualità per il sostegno di iniziative di investimento a favore di lavoratori con disabilità, per l'imprenditoria giovanile e femminile, oltre a quelle che prevedono un incremento occupazionale al termine del progetto rispetto alla data di presentazione della domanda.

(Red-Lab/Labitalia)

9 Ottobre
Autore
Eugenio Scribani

Commenti