Frosinone, toni da bar in Consiglio Comunale

Un fuori onda inatteso ieri, durante la diretta youtube del Consiglio Comunale di Frosinone, potrebbe lasciare scorie pesanti all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Mastrangeli. Durante una pausa, quando i microfoni dovrebbero essere spenti, resta invece aperto l’audio della postazione del Presidente del Consiglio Massimiliano Tagliaferri. Proprio il presidente del Consiglio ha uno scambio di vedute acceso con Adriano Piacentini assessore alle Finanze dell’Ente. L’argomento è quello riguardante le penali imputate al Frosinone Calcio in relazione alla costruzione dello stadio Benito Stirpe. Così, durante una pausa del Consiglio Comunale del 4 ottobre, si torna a parlare di una questione di pubblico interesse dibattuta poco prima nel Question Time: il mancato versamento dei canoni annuali di 25mila euro dal Frosinone Calcio al Comune di Frosinone per la gestione dello stadio Stirpe.

Massimo Tagliaferri inizia così nel video che dura 4,32 minuti: “Ogni anno ci vuole poco a fare una cosa di 25 mila euro. Dopo di che non me li dai ma se domani mattina Massimiliano Tagliaferri si alza e chiede, tu come Settore gli dici io gliel’ho chiesti e non me li ha dati. È una cosa diversa. Ma di che vogliamo parlare? Uno che fa il Dirigente da 10 anni non può fare una cosa del genere. Dopo dieci anni non puoi fare una cosa del genere! Nemmeno nel Burundi. Voi ci scherzate su queste cose ma guarda che so cose…

L’interlocutore, Adriano Piacentini, interviene: “Guarda che siete tutti coinvolti!”. 

A quel punto Tagliaferri diventa un fiume in piena e punta il dito contro il dirigente comunale: “Ma tutti chi? Che c’entro? Ma che state impazziti? Che centra l’amministrazione. L’amministrazione qui non c’entra niente, sono i dirigenti. Ma perché voi dite che siamo tutti coinvolti? Chi cazzo è coinvolto? Famme capi', se chiss non chiede l'affitto al Frosinone Calcio so coinvolto io? Ma che cazzo dite? Ma che ve cazzo ve state a inventa'? Ma che ve cazzo ve state a inventa'? Noi che? Il controllo lo dobbiamo svolge noi? Ma che ve cazzo ve state a inventa'?”.

A questo punto i toni si accendono ulteriormente e il linguaggio diventa non solo non consono al luogo e ai ruoli istituzionali, ma decisamente da censura. Per cui, chi vuole, può cercare il video che è online e vedere e sentire da solo. Quel che resta è lo sfogo che potrà senza dubbio segnare gli equilibri politici della maggioranza anche a stretto giro.