Giorgetti, a Roma endorsement a Calenda: Lega sempre più divisa?

“Se Calenda va al ballottaggio con Gualtieri ha buone possibilità di vincere. E, al netto delle esuberanze, mi pare che abbia le caratteristiche giuste per amministrare una città complessa come Roma”.
Parole che suonerebbero strane anche se a dirlo fosse un sostenitore di Gualtieri al Campidoglio, il candidato più vicino a Calenda. Parole che suonano ancora più strane pronunciate in un'intervista a La Stampa dal numero due della Lega di Salvini e capo del Mise, Giancarlo Giorgetti.

Ancora sintomi 

Da settimane si parla di una spaccatura interna al Carroccio, e queste uscite non fanno che alimentare le voci su una Lega divisa. Giorgetti, nella stessa intervista a La Stampa, aveva ribadito l'unione di intenti all'interno della Lega, dove non vi sono linee diverse, "al massimo sensibilità". Ma perché, dunque, non evitare certe esternazioni? Quella di Giorgetti, certo, potrebbe essere semplice onestà intellettuale, ma pensare ciò sarebbe quantomeno forzato. In una nota il Partito Democratico di Roma ha rincarato la dose: “Che Calenda fosse divenuto il candidato della Lega di Giorgetti era chiaro a tutti. Oggi a sancirlo è proprio lo stesso Giorgetti, in un’intervista molto chiara e decisa, in cui scarica il debole Michetti e lancia la volata al leader di Azione" scrive Enzo Foschi, vicesegretario Pd Lazio. “Non avevamo dubbi sulla deriva che stava prendendo Calenda, che non a caso ha proposto il 'destro' Bertolaso come vicesindaco”, continua Foschi, citando proprio lo stesso Bertolaso che Giorgetti, nell’intervista a La Stampa, indica come quello che sarebbe stato il “Candidato giusto”.

Su Twitter, Carlo Calenda non ha esitato a raccogliere l’assist e ringraziare Giorgetti, sottolineando l’inadeguatezza di Michetti. Nel frattempo, Matteo Salvini ha ribadito con forza la scelta del candidato sindaco di Roma, presa di comune accordo con Fratelli D'Italia.