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Caos tamponi, Green Pass su Telegram e nuove mode del sabato sera

Green Pass

Le farmacie non riescono a soddisfare le richieste di tamponi e chi non ha il certificato verde da vaccino si arrangia come può

In attesa di sapere se dal punto di vista epidemiologico l’entrata in vigore del Green Pass avrà effetti veramente positivi, sono altri i irusltati immediati che si possono imputare all’entrata in vigore della norma datata 15 ottobre 2021. Da lunedì scorso infatti le Farmacia che svolgono i tamponi, sono state prese d’assalto da file cui non riescono a fare fronte.

Per coloro che, per svariati motivi, sono privi della certificazione verde, obbligatoria appunto dal 15 ottobre scorso anche sul posto di lavoro, il tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, rappresenta l’unico lasciapassare valido per andare al cinema, al ristorante, ad un concerto, teatro e anche a lavorare.

Le stesse associazioni di categoria dei farmacisti avevano previsto lo scenario lanciando l’allarme alle Istituzioni prevedendo di non riuscire a soddisfare le richieste di tampone che richiede comunque tempo per la lavorazione del risultato. Ciò nonostante una soluzione non è stata trovata, neanche quella di allungare la validità dei tamponi stessi a 72 ore.

Il risultato è stato catastrofico e spazia dai gruppi telegram sui quali si possono acquistare green pass contraffatti (che spesso non passano il controllo elettronico), ai test che vengono effettuati anche fuori orario e sotto banco da farmacisti e operatori di farmacia anche al proprio domicilio.

Per non parlare poi degli escamotage ancora più creativi: c’è chi a lavoro alterna nell’arco di ogni settimana due tamponi (coprendo così quattro giorni) e un giorno di ferie; oppure chi si è messo in malattia sperando di rimandare il problema in attesa di una improbabile soluzione dell’alto.

E poi c’è il tampone del sabato sera, con sempre più coppie, vestite di tutto punto, che tra le 19 e le 20 del sabato, prima dell’uscita mondana che apre il week end, fanno tappa in farmacia per il tampone per avere quel certificato che consente loro di vivere le successive 48 ore tra locali ed eventi come se nulla fosse, incuranti che quel tampone mette al riparo gli altri che saranno a contatto con loro, ma non loro stessi che cinque minuti dopo si potrebbero infettare.

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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