Il Convegno di medicina e sanità Inail 2023
Salute, benessere e sicurezza sul lavoro al centro dell'agenda dei lavori a Roma
Prevenzione e sorveglianza sanitaria, epidemiologia, riabilitazione e assistenza protesica. Sono questi gli ambiti di intervento della medicina dell’Inail, che si occupa di tutte le fasi della presa in carico del lavoratore, operando sempre in sinergia con il mondo scientifico-medico, le parti sociali, il Servizio sanitario nazionale, la Sanità militare e gli enti legati al mondo della disabilità. Il convegno nazionale, che si è svolto dal 26 al 28 giugno a Roma, è stata l’occasione per consolidare la rete di collaborazioni e condividere il patrimonio culturale dell’Istituto, con lo sguardo sempre rivolto alle grandi trasformazioni in atto nel mondo del lavoro. In cinque sessioni di lavoro, animate dai contributi di circa 60 tra relatori e moderatori, sono stati approfonditi i temi cardine della medicina Inail, dal suo ruolo nel sistema nazionale di tutela della salute, ai nuovi tutelati, come i rider, ai percorsi riabilitativi dopo un infortunio sul lavoro.
Il saluto del ministro della Salute Schillaci. Tra gli interventi in apertura dei lavori, quelli dei presidenti della Società italiana di medicina del lavoro, Giovanna Spatari, e della Società Italiana di medicina legale e delle assicurazioni, Francesco Introna, e del direttore generale dell’Istituto, Andrea Tardiola, ai quali si è aggiunto il messaggio inviato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. “È importante l’attenzione posta ai rischi delle nuove professioni e alle strategie da mettere in atto per una tutela globale della salute dei lavoratori, capace di ottimizzare la prevenzione così come il servizio di assistenza e riabilitazione”, ha spiegato il ministro. “La tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori in tutti i contesti produttivi occupano una posizione di rilievo nelle attività del ministero della Salute e sono tra gli obiettivi del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025. Inail con le sue funzioni assicurative, di prevenzione e ricerca, oltre a quelle sanitarie oggetto dell’evento odierno, è parte essenziale per l’attuazione di questi obiettivi”.
Rossi: “Fondamentale cogliere il rapido cambiamento degli scenari di quest’epoca”. “Per noi medici Inail fare rete significa perseguire standards operativi condivisi tra tutti gli operatori del sistema del welfare sanitario – ha spiegato il sovrintendente sanitario centrale, Patrizio Rossi, nella sua relazione – assicurando la migliore efficacia di azione e sempre ispirati da criteri di eticità. Nel sistema globale di cui siamo parte – ha sottolineato – dobbiamo cogliere il rapido cambiamento degli scenari di quest’epoca, consapevoli della necessità di una trasformazione profonda della sanità Inail. Un’evoluzione già iniziata – ha aggiunto Rossi – che proseguiremo attraverso l’interrelazione con tutti gli artefici e gli attori di una tutela della salute, che non deve essere per noi solo quella del lavoratore leso, ma deve essere essenzialmente tutela della salute del cittadino lavoratore”.
“La sanità Inail nel sistema nazionale di tutela della salute”. La prima sessione, moderata, tra gli altri, dal direttore centrale prestazioni socio-sanitarie, Giuseppe Mazzetti, ha analizzato il ruolo dell’Inail nel sistema nazionale di tutela sanitaria, riconosciuto nel 2003 dal ministero della Salute, e il percorso svolto in sinergia con le Regioni, l’Agenas e l’Istituto superiore di Sanità. La seconda sessione ha visto, invece, una ricca serie di comunicazioni su casi di infortuni e malattie legati anche ai cambiamenti in atto negli ambienti lavorativi. Tra questi, le aggressioni sul lavoro, gli infortuni occorsi in ambiente domestico durante l’attività di smart working e gli infortuni da stress termico, sempre più frequenti a causa delle ondate di calore. Presieduta da Paola Frati, professore ordinario al Dipartimento di scienze anatomiche della Sapienza Università di Roma, la sessione è stata moderata, tra gli altri, dal direttore centrale pianificazione e comunicazione, Giovanni Paura.
Gli eventi mortali da lavoro. L’obiettivo della terza sessione è stato quello di evidenziare l’unicità del contributo dell’analisi medico-legale degli infortuni mortali. Gli studi presentati, infatti, non si sono limitati a evidenziare la drammatica numerosità degli eventi mortali, ma hanno rilasciato elementi di un’analisi sulle cartelle sanitarie condotta dai medici Inail che mai sono stati oggetto di ricerca e approfondimento. Dalle relazioni è emerso anche il notevole contributo dell’Istituto durante la pandemia da Covid-19, e l’assistenza sanitaria garantita ai lavoratori ammalati. Grazie all’esame dei dati sanitari raccolti, oggi è possibile tracciare un identikit del lavoratore deceduto per Coronavirus. Tra i moderatori, il direttore centrale ricerca, Edoardo Gambacciani.
Sportivi, rider, giornalisti: i nuovi tutelati Inail. I contributi della quarta sessione, incentrata su infortuni e malattie professionali dei nuovi lavoratori tutelati dall’Istituto, si sono focalizzati sull’analisi e lo studio delle nuove lavorazioni, dei nuovi cicli produttivi e delle nuove tecnologie. Particolare attenzione è stata rivolta a rider, lavoratori dello spettacolo e dello sport, giornalisti, studenti e insegnanti. Presieduta da Michel Martone, ordinario di Diritto del lavoro alla Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, la sessione è stata moderata, tra gli altri, dal direttore centrale rapporto assicurativo, Agatino Cariola.
Il percorso riabilitativo dei disabili da lavoro con mielolesione. Nell’ultima sessione sono stati affrontati i temi legati alla riabilitazione delle persone mielolese attraverso soluzioni tecniche in grado di migliorare la loro condizione, tra le quali l’utilizzo di esoscheletri. Presentati anche i progetti di analisi realizzati in collaborazione con i tecnici del Centro protesi Inail per consentire l’arruolamento sicuro, efficace ed eticamente orientato dei pazienti negli studi clinici. Tra i moderatori, il direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione, Giorgio Soluri.
Loy: “La tutela dei lavoratori deve seguire i cambiamenti sociali e ambientali”. “Siamo nel pieno della globalizzazione – ha dichiarato il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy – ma, allo stesso tempo, emerge la necessità di una forte soggettività della cura delle persone, perché i loro percorsi sono sempre più diversificati. Questo – ha sottolineato – rende più complicato un intervento massivo, sia in termini prevenzionali che di cura, perché oggi il condizionamento della vita dei lavoratori non è legato solo alle ore di lavoro, ma viene influenzato da fattori esterni, ambientali e demografici. Si tratta di un processo che cambia radicalmente il concetto di presa in carico generalista da parte degli enti e delle istituzioni che mettono al centro la cura delle persone”.
Tardiola: “L’Inail deve essere tra i protagonisti del cambiamento”. In linea con la relazione del sovrintendente sanitario, il direttore generale dell’Istituto, Andrea Tardiola, ha voluto evidenziare la necessità di adeguare le competenze e le professionalità interne ai processi di transizione tecnologica e digitale che stanno rivoluzionando il mondo del lavoro. “Nei prossimi mesi e nei prossimi anni – ha dichiarato nel suo intervento conclusivo – vedremo trasformarsi il modo in cui lavoriamo. Grandi organizzazioni come Inail non possono essere solo osservatori esterni dei processi di cambiamento, ma devono diventarne protagoniste attraverso la definizione di politiche di innovazione anche in ambito sanitario e di costruzione di modelli che possano contribuire a progettare il futuro”.
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